Nel giorno del trentesimo anniversario del primo lancio orbitale, la NASA ha scelto i posti che ospiteranno i quattro Shuttle tornati integri e ora mandati in pensione . Musei che ora dovranno valorizzare i reduci dello spazio, con il loro carico di polvere di stelle, sogni e storia.
Discovery era già stato destinato ad essere ospitato presso lo Smithsonian National Air and Space Museum per rimpiazzare il prototipo dell’Enterprise, il primo ad essere costruito ma mai decollato, che sarà trasferito all’ Intrepid Sea Air and Space Museum di Manhattan; Atlantis sarà ospitato dal Kennedy Space Center; Endeavour, invece, andrà al California Science Center di Los Angeles.
Queste ultime generazioni di shuttle hanno passato un totale di 1289 giorni nello spazio in più di 132 missioni, ma nuove politiche spaziali con fondi limitati e il voler puntare sui voli commerciali privati hanno spinto l’agenzia spaziale a affibbiargli una data di scadenza.
Da allora si sono accavallate diverse ipotesi per l’attuale generazione di shuttle mandata in pensione, con alcune parti destinate ad essere riciclate in altri progetti, e la gran parte di oggetti destinata ad occupare musei che ne celebrino degnamente le gesta. I precedenti shuttle Challenger e Columbia sono invece andati distrutti.
La possibilità di ospitarli ha scatenato praticamente tutti i musei aerospaziali statunitensi, allettati dalla possibilità di esporli, anche se questo significa accollarsi i costi di trasporto (28,8 milioni di dollari). E qualche delusione brucia ora che le decisioni sono state prese : a partire da New York che si ritroverà con un prototipo, Enterprise, e non con un veicolo che effettivamente è andato nello spazio, per arrivare a Houston, centro spaziale rimasto del tutto a bocca asciutta, e per questo delusa.
Charles Bolden, attuale amministratore della NASA, nell’annunciare la scelta ha così voluto “ringraziare tutte le possibili destinazioni che hanno espresso il loro interessamento per uno di questi tesori nazionali”. E ha spiegato che si è trattata di una decisione dettata dalla volontà di fornire a più persone possibili la possibilità di condividere questo pezzo di storia .
In quest’ottica sono stati anche destinati diversi cimeli ai musei universitari e altre istituzioni.
“Trattateli bene – ha detto Bolden rivolgendosi idealmente ai musei che ospiteranno gli Shuttle in pensione – hanno servito bene la nazione”. Quella stessa gloria che ora spetterà alle navicelle a stelle e strisce non toccherà invece agli shuttle sovietici , o almeno ai suoi cimeli: mentre Vostok I, che ha portato il primo uomo nello spazio, viene venduto all’asta per 2,9 milioni di dollari, parti e componenti dei mai completati Buran, shuttle concorrenti degli space shuttle statunitensi ma di cui solo un modello è stato completato, sono stati trovati abbandonati in una discarica.
Claudio Tamburrino