PI Hardware/ Il (quasi) perfetto HTPC

PI Hardware/ Il (quasi) perfetto HTPC

Creare un valido ibrido per l'home theater potrebbe rivelarsi un'operazione più complessa del previsto. Vi spieghiamo il perché, e come riuscire ad avvicinarsi al nirvana
Creare un valido ibrido per l'home theater potrebbe rivelarsi un'operazione più complessa del previsto. Vi spieghiamo il perché, e come riuscire ad avvicinarsi al nirvana

Uno dei crucci che negli ultimi anni ha fatto perdere tante ore di sonno agli appassionati di computer e sistemi home theater è quello della realizzazione di un sistema capace di coniugare i vantaggi dei dispositivi di elettronica di consumo con la flessibilità dei tradizionali PC. Un’operazione che a prima vista potrebbe apparire banale ma che in realtà nasconde tante insidie e grosse difficoltà per essere messa in pratica a causa degli stringenti requisiti che un prodotto da salotto deve possedere.

L’avanzare della tecnologia, però, permette di appianare precedenti difficoltà e raggiungere nuovi livelli di integrazione e performance tali da farci avvicinare sempre di più alla perfezione di un sistema che può regalare da una parte prestazioni e facilità d’uso e dall’altra supporto per molteplici formati e funzioni.

Per capire quanto siamo vicini alla realizzazione di un prodotto ideale abbiamo deciso di assemblare un sistema HTPC con componenti oggi disponibili sul mercato e a nostro avviso in grado di rispondere alle esigenze di un pubblico casalingo. I requisiti minimi che richiediamo siano soddisfatti sono i seguenti:

  • Facilità di utilizzo
  • Massima silenziosità
  • Consumi ridotti
  • Tempi di risposta minimi
  • Tempi di avvio minimi
  • Estetica adeguata al contesto
  • Flessibilità a supporto dei diversi tipi di contenuto e di formati

Per poter raggiungere tali obiettivi riteniamo che in linea di massima sia necessario utilizzare:

  • Una piattaforma di base con prestazioni sufficientemente elevate e consumi ridotti abbinata a componenti che richiedono una dissipazione passiva o che utilizzino ventole poco rumorose;
  • Un case che coniughi l’aspetto tipico degli chassis utilizzati nei prodotti Hi-Fi a funzioni tipiche di un VCR o un player DVD/Blu-ray (telecomando, display informativo,…);
  • Una suite software facile da utilizzare, che funzioni con il telecomando e permetta di gestire tutti i file multimediali di cui disponiamo e permetta di accedere almeno ai più noti servizi web.


HTPC

L’idea è nata nel momento in cui abbiamo visto il prodotto arrivare in redazione: la scheda madre ASUS E35M1-M PRO con APU AMD Zacate E350 la quale integra due core CPU, un chip grafico ed il controller delle memorie. Il tutto con un TDP dichiarato di soli 18W e per questo in grado di soddisfare, almeno teoricamente, un certo numero di punti dell’elenco dei requisiti fra cui silenziosità (il sistema di dissipazione può essere utilizzato anche senza ventola), consumi ridotti e prestazioni interessanti.


Scheda madre ASUS E35M1-M PRO

Le specifiche tecniche della scheda madre E35 M1-M Pro sono elencate nella tabella seguente e riteniamo siano sufficienti a soddisfare le necessità di un HTPC in termini di connettività, performance ed integrazione.


Specifiche tecniche scheda madre ASUS E35 M1-M Pro

Parlando espressamente di connettività, questa scheda madre dispone di diverse porte USB, comprese due USB 3.0, uscita HDMI, uscita audio digitale ottica, eSATA, Firewire e Gigabit LAN. Manca solo una connessione Wi-Fi alla quale si può supplire eventualmente con una scheda PCI o PCI Express esterna. Se però pensiamo di collocare il sistema vicino al router è sufficiente un cavo RJ45 per garantire al sistema l’accesso alla rete casalinga e ad Internet.


I connettori di uscita della scheda madre

La ASUS E35M1-M PRO non è però sufficiente da sola a coprire tutte le funzionalità di un sistema PC. Sono necessari altri componenti di contorno che ci apprestiamo ad elencare sempre tenendo presente lo scopo finale del prodotto nel suo complesso.

Memorie RAM
Dotiamo il sistema di una buona quantità di memoria RAM: visti i costi attuali di questi componenti non è sbagliato pensare ad almeno 2GB di memoria, meglio ancora se ne installiamo 4GB. Non cerchiamo memorie estreme ma moduli assolutamente standard di tipo DDR3-1333: due barrette Kingston ValueRAM da 2GB ciascuna, come quelle da noi scelte, costano poco meno di 40 Euro.

Hard disk
Dobbiamo abbinare a questa piattaforma una sezione di storage adeguata. Per garantire prestazioni elevate e tempi di risposta ridotti riteniamo sia corretto optare per un SSD. Generalmente, però, questo tipo di dischi non dispone di una capienza sufficiente ad offrire lo spazio necessario per memorizzare grosse quantità di foto, video e audio che ognuno di noi possiede. Per questo utilizzeremo anche un disco secondario tradizionale dedicato espressamente ai contenuti.

La nostra scelta questa volta è caduta su un SSD ADATA S599 da 128GB (in realtà si poteva scegliere anche un taglio inferiore, come un modello da 80GB) ed un disco Western Digital Caviar Green da 1TB . Il primo garantisce prestazioni molto elevate non tanto sulla banda dati quanto sui tempi di risposta, e consumi irrisori. Il secondo abbina bassi consumi e rumorosità contenuta a capienza e prestazioni elevate, questa volta proprio sulla banda dati (per il disco secondario serve proprio questo al fine di garantire il veloce trasferimento dei contenuti multimediali).

Entrambe le unità prevedono una connessione di tipo Serial ATA 2 sia per l’alimentazione che per i dati minimizzando così anche lo spazio occupato dai cavi all’interno del case.


I due dischi

Alimentatore
Altro componente di fondamentale importanza nella costruzione del nostro sistema è l’alimentatore. L’idea di un modello completamente passivo per ridurre al minimo la rumorosità ci allettava molto ma poi abbiamo optato per una soluzione dotata di ventola, principalmente per due ragioni: anzitutto si accede ad un ventaglio di scelta più ampio, tanto che non è difficile reperire unità molto efficienti con certificazione 80 Plus Gold, e poi la ventola dell’alimentatore potrebbe da sola garantire un sufficiente flusso per l’aerazione interna del case.

Abbiamo dunque scelto uno degli ultimi modelli di alimentatore della serie Toughpower Grand di casa Thermaltake , modello da 650W (il taglio minimo disponibile). La soluzione è certificata 80 Plus Gold, dispone di una ventola da 140mm molto silenziosa ed ha un sistema di cavi configurabile. Tutte caratteristiche che possono farci davvero comodo. Elenchiamo di seguito quelle principali:

  • Certificato 80 PLUS Gold: efficienza fra l’87 ed il 93 percento con carico compreso fra il 20 ed il 100 percento
  • La ventola da 140 mm dual ball bearing , con pale a forma di fiore, incrementa il flusso d’aria e riduce la rumorosità
  • Circuito Active PFC di nuova generazione che garantisce alte prestazioni anche a bassi voltaggi
  • Circuito double-forward switching che, a differenza dei circuiti tradizionali, offre minore perdita di potenza e maggiore affidabilità
  • Tecnologia FanDelayCool che consente alla ventola di continuare ad operare fino a 30 secondi dopo che il PC è stato spento, garantendo a tutti i componenti un corretto raffreddato
  • Protezioni: Over Current, Over Power, Over Voltage, Under Voltage e Short-Circuit
  • Certificati di sicurezza: CE, TUV, FCC, UL, CUL, GOST e BSMI


Alimentatore Thermaltake Toughpower Grand da 650W

Unità ottica Blu-ray
All’elenco dei componenti della piattaforma manca solo un lettore ottico: ne scegliamo uno che sia in grado di leggere sia i supporti DVD che quelli Blu-ray come il Lite-On iHES108 con connessione Serial ATA.


Lettore Blu-ray e masterizzatore DVD Lite-On iHES108

Crediamo che l’importanza rivestita dal case per HTPC sia difficile trovarla in altre tipologie di sistemi. In commercio ne esistono di marchi diversi con caratteristiche altrettanto differenti: se si è decisi nel voler realizzare un prodotto finito che possa essere effettivamente utilizzato, allora occorre non farsi spaventare dai prezzi, spesso superiori anche ai 200 Euro.

La scelta effettuata dal nostro laboratorio può essere o meno condivisibile in quanto su questo componente pesano non solo le caratteristiche ma anche – e soprattutto – l’estetica. Ci siamo orientati su un modello che potesse abbinarsi perfettamente agli altri componenti presenti nel nostro salotto, come l’amplificatore A/V Denon ed il lettore Blu-ray Sony e per questo di tipo orizzontale con dimensioni adeguate e colore nero. Il Thermaltake DH 202 VFD fa dunque al caso nostro.

Il pannello frontale in alluminio conferisce la giusta eleganza al prodotto, il display permette di tenere sempre sott’occhio cosa sta accadendo, anche a TV spenta, il telecomando in dotazione permette di controllare tutte le operazioni senza l’utilizzo di mouse e tastiera. Le tre ventole interne potrebbero tornarci utili ma, come già detto, speriamo di poterle lasciare spente!


Case Thermaltake DH 202 VFD

Il pannello frontale offre numerose funzionalità: a sinistra troviamo il tasto di accensione contornato da un LED di colore blu e seguito dal display VFD con annesso sensore per telecomando. A destra sono invece presenti lo spazio per il lettore ottico ed una serie di controlli (tasti e potenziometro) per gestire le funzioni del sistema e regolare il volume. In basso, nascosti sotto un portello anch’esso in alluminio, troviamo connettori USB, Firewire, audio (jack) e ingressi per schede di memoria.


Frontale del case Thermaltake DH 202 VFD

I pannelli superiore e laterali del case offrono ampie superfici forate che permettono un buon ricambio d’aria: esteticamente riteniamo che queste non siano la scelta migliore ma dal punto di vista della dissipazione offrono un’ottima risposta.


Pannelli laterali e superiore

La sezione posteriore del case prevede una baia per l’alimentatore sulla sinistra ed una corposa sezione a destra per ospitare una tradizionale scheda madre ATX con sette slot di espansione. Nella zona ove solitamente è posizionata la CPU troviamo due piccole ventole da 60x60mm a bassa rumorosità. Una terza ventola è installata dietro al pannello frontale, questa volta di dimensioni superiori, pari a 120x120mm.


Il retro del Thermaltake DH 202 VFD

L’interno del case è ben organizzato, visto comunque lo spazio angusto. I dischi, fino ad un massimo di tre, possono essere installati nel cestello posizionato frontalmente, adiacente a quello per l’unità ottica da 5,25 pollici. La posizione dell’alimentatore fa sì che i cavi che avanzano possano essere raccolti proprio sotto tale unità dove resta dello spazio libero.


Uno sguardo all’interno del case

La presenza di un telecomando abbinato al case di certo non guasta specie per la perfetta integrazione del ricevitore che altrimenti sarebbe stato lasciato a vista. Con il Therlmaltake DH 202 viene fornito il tradizionale modello iMon Pad Remote di Soundgraph il quale offre una completa tastiera per gestire il playback di audio, video e slideshow, regolare il volume, cambiare canale, selezionare il tipo di contenuto e controllare, eventualmente, anche il puntatore del mouse.


Il telecomando. Indispensabile!

L’assemblaggio di un sistema HTPC come quello che stiamo costruendo consta di fasi tutto sommato semplici da realizzare; ciononostante raccomandiamo sempre una certa cura nel far passare i cavi e nell’effettuare i collegamenti.


Ventola si, ventola no…

Per il momento decidiamo di lasciare il grosso dissipatore della scheda madre senza ventola: speriamo non serva in modo da eliminare una prima grossa fonte di produzione del rumore. Installiamo le RAM sulla scheda madre prima di inserirla nel case e fissiamo le eventuali viti che dovranno sorreggerla sulla piastra inferiore (è bene utilizzare tutti i supporti necessari in quanto essi non solo evitano che la scheda possa flettersi ma rendono la struttura più solida e dunque meno incline alle vibrazioni).


Scheda madre installata

Prima di avvitare la scheda madre alla struttura dobbiamo inserire l’apposita placchetta fornita con la stessa sul retro del case.


Far passare tutti i cavi in zone strategiche

Quella del passaggio dei cavi non può certo essere considerata una scienza esatta. Vanno fatte delle considerazioni e prese decisioni sul momento in modo da sfruttare eventuali appigli o canali che possono crearsi al di sotto della scheda madre o del cestello dei dischi, oppure fra l’alimentatore e l’unità ottica.


Installiamo solo lo stretto necessario

Ci sembra scontato dirlo ma è bene installare solo i cavi di cui si ha realmente bisogno: l’alimentatore scelto offre la possibilità di selezionare quali e quanti cavi utilizzare permettendo di lasciare nella scatola gli altri. Una volta deciso il routing dei cavi è bene fissarli con delle fascette adesive alla struttura del case o raggrupparli con delle normali fascette fermacavo. Una buona configurazione di base si rende necessaria al fine di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi ed ottenere un corretto funzionamento del sistema HTPC. Il BIOS della scheda madre permette di agire in tal senso, in particolare quello della ASUS E35 M1-M Pro garantisce l’accesso a tutte le funzioni di risparmio energetico, controllo delle ventole (eventuali) e gestione del controller video.


La prima schermata del bios

Come prima cosa da fare, selezioniamo la modalità “Power saving” nella schermata di configurazione semplificata (EZ Mode). Questo farà si che determinati parametri siano già preimpostati per garantire un funzionamento silenzioso ed efficiente nel rispetto dei consumi energetici.


Impostare le voci per il risparmio energetico EPU

Accediamo poi alla modalità avanzata (Advanced Mode) per modificare nel dettaglio ogni singola voce. Dalla scheda “Ai Tweaker” possiamo controllare ed eventualmente attivare la voce “EPU Power Saving Mode” e di conseguenza impostare “EPU Setting” a “Max Power Saving Mode”.


Tecnologia Cool ‘n’ Quiet

Nella sezione “Advanced” sotto la voce “CPU Configuration”, attiviamo la tecnologia “Cool ‘n’ Quiet” grazie alla quale la CPU regola frequenza e tensione di funzionamento sui valori più adeguati in base al carico di lavoro.


Miglioriamo le condizioni di stand-by

Attiviamo altresì lo stato di risparmio energetico C6 per la CPU grazie al quale, quando in stand-by, questo componente può arrivare a spegnersi completamente avendo salvato i dati in RAM.


Impostiamo i dischi in modalità AHCI

Nella configurazione delle periferiche disco, attiviamo la modalità AHCI in modo da godere di alcuni vantaggi, seppure minimi, in termini di prestazioni e flessibilità.


Controller video primario

Visto che nel sistema è previsto l’utilizzo del controller grafico integrato nella APU AMD, è bene impostarlo come dispositivo video primario. È possibile disattivare la tecnologia di visualizzazione multimonitor mentre per quel che concerne la memoria video da assegnare alla GPU è possibile lasciare la voce su “Auto”. Da diverse prove effettuate in laboratorio è emerso che una maggiore o minore condivisione della memoria di sistema con il chip grafico ha un’influenza irrisoria sulle performance.


Power On by…

Attiviamo poi, sotto la voce “APM”, le modalità di accensione del sistema in base a quanto specificato dal produttore del telecomando che, nel nostro caso, collega il tasto “Power on” dello stesso ad un apposito tasto della tastiera. Nel bios configuriamo, perciò, la voce “Power On By Keyboard” con il valore “Power key”.


Gestione intelligente delle ventole. Servirà?

Restiamo sempre speranzosi sul fatto che la ventola della CPU non serva ma, nel caso in cui non fosse così, attiviamo la voce “CPU Q-Fan Control” e configuriamo il profilo (CPU Fan Profile) su “Silent”. Il miglior connubio fra software e hardware è sempre l’arma vincente per arrivare al successo. Come sistema operativo abbiamo scelto Windows 7 in quanto riteniamo che al momento risulti essere una soluzione stabile e performante quanto basta per garantire una corretta gestione di un sistema HTPC. In aggiunta, Windows 7 è l’unico sistema operativo che attualmente garantisce supporto nativo alla tecnologia TRIM per i dischi SSD (i sistemi operativi Microsoft di precedente generazione non dispongono di tale tecnologia, sui sistemi operativi Linux tale supporto dipende dal File System ed in nessun caso è disponibile in maniera nativa e su Mac sarà integrato solo a partire da Lion).

Passiamo invece al software per la gestione dei contenuti. Unitamente al case Thermaltake DH 202 VFD vengono forniti non solo il telecomando ma anche le suite iMon ed iMedian di Soundgraph . La prima è più che altro una utility grazie alla quale si possono gestire le opzioni relative al telecomando, al display frontale (visualizzazione di informazioni sul sistema, email in arrivo, news, informazioni sulle tracce audio ed equalizzatore grafico) ed al comportamento del sistema (cosa avviare insieme a Windows, quali applicazioni tenere in primo piano). La seconda permette di gestire tutte le funzionalità di un media center garantendo l’accesso a file audio, video e foto oltre che a risorse online quali webradio, Youtube e Flickr.


Soundgraph iMedian

Pur garantendo una comoda interfaccia utente, gestibile tutta tramite il telecomando, la suite iMedian non offre prestazioni adeguate alla piattaforma hardware che stiamo utilizzando. Con questo software abbiamo notato come le transizioni delle foto o le animazioni delle icone nella gestione di file audio e video siano poco fluide. Probabilmente non vengono sfruttate a dovere le potenzialità del chip grafico integrato nella APU.

Abbiamo dunque deciso di tentare la strada di Windows Media Center che tra l’altro è nativamente disponibile in Windows 7 (nelle edizioni Home Premium, Professional e Ultimate). Con questo applicativo abbiamo subito notato netti miglioramenti, sia nei tempi di caricamento che nella fluidità di utilizzo.


Windows Media Center

Windows Media Center permette di gestire foto e slideshow anche con brani musicali a far da sottofondo, musica organizzata in cartelle, per autore, album o genere…


Gestione video da Windows Media Center

La suite Microsoft permette di gestire video e film in tutti i formati più diffusi compreso quello DVD. Manca invece il supporto per i formati Blu-ray. Ma anche in questo caso possiamo appoggiarci su un software che abbiamo già a disposizione: PowerDVD offerto in bundle con il lettore ottico. Questo player software può essere collegato a Windows Media Center in modo da farlo avviare automaticamente nel momento in cui inseriamo un disco Blu-ray nel lettore.

Per verificare la piena compatibilità del sistema con i formati Blu-ray, abbiamo utilizzato l’applicativo “Blu-ray Disc Advisor” della stessa Cyberlink.


Cyberlink Blu-ray Disc Advisor

È possibile osservare come il sistema offra piena compatibilità dal punto di vista hardware sia per le funzionalità di base che per quelle avanzate. Unico punto rosso è quello che troviamo vicino alla versione di drivers la quale, crediamo, manchi semplicemente dal database di Cyberlink (quella utilizzata è l’ultima disponibile sul sito di AMD al momento in cui scriviamo). Dopo aver scelto con cura tutti i componenti, aver assemblato da zero il sistema, averlo configurato ed installato tutto il software, abbiamo portato l’HTPC a casa e lo abbiamo poggiato sul mobile in salotto. Connesso alla nostra TV Full HD, lo abbiamo utilizzato per due settimane durante le quali abbiamo aggiunto diversi plugin a Windows Media Center per visualizzare contenuti online come i video di Youtube o per gestire videochiamate mediante Skype.

Tranne che per le operazioni di configurazione ed installazione di nuovo software, abbiamo cercato di usare il sistema senza l’ausilio di mouse e/o tastiera. Il solo telecomando, dobbiamo ammettere, è stato più che sufficiente per soddisfare ogni esigenza sia nata nel nostro salotto digitale. E questo soddisfa il primo punto dei nostri obiettivi, la facilità di utilizzo.

I tempi di avvio del sistema, a partire da computer spento, sono pari a 35 secondi circa, valori molto accettabili ma lontani da quelli di un dispositivo di elettronica di consumo. Lasciando il sistema in stand-by, invece, si scende a circa 12 secondi, un valore questa volta ottimo. Rispondiamo così anche all’obiettivo di ottenere tempi di avvio minimi.

Siamo molto soddisfatti anche dei tempi di reazione del sistema che risponde immediatamente al telecomando. I tempi di avvio delle applicazioni sono ridotti, grazie all’utilizzo del disco SSD, lo spostamento all’interno delle voci di Windows Media Center segue perfettamente le nostre indicazioni e rapide sono anche le operazioni che eseguiamo sui file multimediali.


Occupazione CPU durante il playback di un disco Blu-ray

L’operazione più critica che possiamo richiedere a questo HTPC è il playback di un flusso video in alta definizione come quello di un disco Blu-ray. Abbiamo misurato l’occupazione di CPU durante il playback del film Donnie Darko in versione Blu-ray e rilevato un valore medio del 34 per cento con punte dell’80 circa, rassicurandoci che non venga perso alcun frame del video.

Durante l’utilizzo abbiamo monitorato continuamente la temperatura della del dissipatore rilevando valori sempre accettabili e mai superiori a 45°C. Queste temperature sono state ottenute senza accendere alcuna ventola interna al case e senza utilizzare la ventola sul dissipatore della APU. L’unica ventola attiva è quella dell’alimentatore che provvede anche a far circolare aria dall’interno del case verso l’esterno grazie al suo posizionamento verticale al fianco della scheda madre. Il raggiungimento di valori di rumorosità contenuti è stato dunque una naturale conseguenza, come possiamo vedere qui di seguito.


Rumorosità

In un ambiente la cui rumorosità di base è di circa 30dBA, l’accensione del nostro sistema, a soli 20 cm di distanza da esso (misurati frontalmente) comporta il raggiungimento di un valore di appena 33dBA. Ben diverso è il discorso del caricamento di un disco Blu-ray durante il quale il lettore ottico produce una certa rumorosità che va poi pian piano scemando fino a diventare quasi del tutto trascurabile. Per migliorare la situazione potremmo utilizzare un software per il silenziamento delle unità ottiche che altro non fa se non ridurre la velocità di rotazione al minimo indispensabile.


Consumi

Dal punto di vista dei consumi siamo riusciti ad ottenere risultati accettabili. Il confronto con un dispositivo come l’ASUS O!Play Mini mostra che soluzioni più vicini al mondo dell’elettronica di consumo permettono di fare meglio ma occorre tenere in considerazione le limitazioni che esso comporta. In generale un consumo di 23W in stand-by è ancora accettabile anche se la nostra speranza è che i sistemi di computing possano pian piano arrivare a valori tollerabili dalle normative europee sui consumi in stand-by. Assolutamente interessanti sono invece i consumi registrati durante l’operatività del sistema che mai hanno superato la soglia dei 40W. Non c’è nulla di meglio che giungere alle conclusioni di un corposo lavoro sapendo di essersi prefissi degli obiettivi sin dall’inizio. Ora siamo pronti per dare una concreta valutazione ad ognuno dei punti sollevati.

Facilità di utilizzo: 80 percento . Grazie all’utilizzo di Windows Media Center, alla suite iMon, al case con ricevitore per telecomando integrato e, non ultimo, ad un telecomando ben fornito, siamo riusciti a soddisfare questo punto almeno all’80 percento. Forse la classica “casalinga di Voghera” troverà qualche difficoltà ma chiunque che abbia acceso almeno una volta un computer non potrà certo dire di non essere in grado di utilizzare questo sistema. La configurazione iniziale, però, riteniamo sia da lasciare a mani più esperte.

Massima silenziosità: 99 percento . Obiettivo raggiunto, in quanto la rumorosità della ventola è udibile solo se si è davvero molto vicini al sistema e in un ambiente silenzioso. Pensiamo invece possa essere migliorato il comportamento del lettore ottico seppure la sua rumorosità sia limitata alle fasi di caricamento di un DVD o di un disco Blu-ray.

Consumi ridotti: 70 percento . Sotto questo aspetto si potrebbe migliorare soprattutto quando il sistema è in stand-by o è spento del tutto. I produttori di alimentatori ATX per computer dovrebbero fare un bel passo avanti e considerare anche questi ultimi aspetti nei loro prodotti, alla stregua di quanto già accade per il rispetto degli standard 80 Plus (che impongono sì efficienza elevata ma solo entro il range che va dal 20 percento al 100 percento del carico sopportato).

Tempi di risposta minimi: 100 percento . Ottimi i tempi di risposta, soprattutto considerando che oggi un qualunque lettore Blu-ray da tavolo impiega diversi secondi per caricare un disco e altrettanti per dare pieno accesso al menu ed alle varie funzionalità. L’interfaccia utente si comporta in maniera assolutamente fluida, la risposta agli stimoli impartiti mediante telecomando è immediata e così il passaggio fra una funzione e l’altra.

Tempi di avvio minimi: 90 percento . Pur non potendo pretendere oggettivamente che un sistema flessibile come quello che abbiamo realizzato si avvii in uno o due secondi, possiamo essere soddisfatti dei circa 12 secondi per essere operativi partendo dalla modalità di stand-by. Gli oltre 30 secondi necessari ad avviarsi da zero, invece, restano sì molto interessanti ma non accettabili per un sistema da salotto.

Estetica adeguata al contesto: 100 percento . Questo è un punto di vista molto personale di chi scrive ma la varietà dei case per HTPC disponibili in commercio è tanta, dunque stentiamo a credere che non ve ne sia uno che soddisfi le esigenze ed i gusti di qualunque utente.

Flessibilità a supporto dei diversi tipi di contenuto e di formati: 100 percento . Assolutamente nulla da eccepire. Questo crediamo, d’altro canto, sia il principale vantaggio nell’utilizzo di un PC come sistema da salotto. Possibilità di configurare ed utilizzare software di qualunque genere per rendere il sistema compatibile con  gli standard esistenti, facilità di aggiornamento per gestire i futuri standard, ampia scelta delle applicazioni disponibili. Insomma, difficile non accontentarsi!

Prima di lasciarvi non possiamo però non mettere sul piatto della bilancia il costo di un sistema come quello che abbiamo appena realizzato. Questa è la “lista della spesa” (i prezzi sono prezzi medi rilevati sui maggiori online store comprensivi di IVA):


Costi del sistema

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Pubblicato il 13 apr 2011
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