USA, condannato per il pedoporno che non c'è

USA, condannato per il pedoporno che non c'è

60 giorni di carcere, due di libertà vigilata e 200 ore di servizi sociali: questa la condanna per il ragazzo che aveva prodotto il video beffa nel quale comparivano minorenni che ascoltavano una canzone dai contenuti sessuali espliciti
60 giorni di carcere, due di libertà vigilata e 200 ore di servizi sociali: questa la condanna per il ragazzo che aveva prodotto il video beffa nel quale comparivano minorenni che ascoltavano una canzone dai contenuti sessuali espliciti

Il ragazzo ventenne del Michighan, Evan Emory, che aveva prodotto un video nel quale comparivano dei ragazzi di scuola elementare ripresi mentre il giovane cantava un brano dal testo dai contenuti sessuali espliciti, ha ottenuto 60 giorni di carcere, due anni di libertà vigilata e una diffida a stare a contatto con minorenni .

Il ragazzo aveva montato il video incriminato unendo scene che ritraevano dei ragazzini di prima elementare che ascoltavano un brano da lui suonato con la chitarra e scene in cui, una volta rientrato a casa, cantava una canzone dal testo completamente differente dal primo. I genitori dei bambini ripresi non erano stati affatto felici nel vedere i loro bambini apparire nel video, che il ventenne aveva successivamente condiviso su Youtube, pertanto Emory era stato individuato e fermato circa un mese e mezzo fa con l’accusa di produzione di materiale pedopornografico.

Il ragazzo è stato condannato ieri, a seguito di patteggiamento, a 60 giorni di prigionia, due anni di libertà vigilata, 200 ore di servizi sociali e il divieto di avvicinarsi e di stare a contatto con tutti i ragazzini di età inferiore ai 17 anni. La pena inflitta al ragazzo non è stata ben accolta dai genitori dei ragazzini che hanno dichiarato che “qualsiasi reato che coinvolga i minori su internet dovrebbe comportare la pena di morte”.

A seguito della condanna il ventenne ha rilasciato alcune interviste nelle quali ha dichiarato di aver ricevuto molte lettere di sostegno da parte di persone di ogni parte del mondo, ma anche tanti messaggi di protesta contro il video pensato per essere uno scherzo. “Ho avuto molta paura – ha spiegato Emory – di finire nella lista dei criminali sessuali per via di alcune lettere che stavo ricevendo, e avevo tanta paura di essere violentato in carcere perchè sono a conoscenza del fatto che i reati sessuali non sono ben visti in prigione”. Il ventenne ha, pertanto, ammesso di essere stato molto sollevato nel momento in cui è venuto a conoscenza che il suo nome non sarebbe comparso nel registro dei sex offender .

“Ci sono persone là fuori – ha continuato – che pensano che io sia un molestatore di bambini ed è per me una cosa terrificante. Il ragazzo ha detto di essersi pentito e di aver compreso di aver compiuto un gesto stupido e sbagliato. “Non posso dire abbastanza quanto mi dispiace, davvero non pensavo che potesse accadere tutto questo”.

Raffaella Gargiulo

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Pubblicato il 20 apr 2011
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