Una nuova squadra di professionisti, pronta a scendere sui campi di mezzo mondo per tutelare meglio gli interessi del più vasto ecosistema social. Veri e propri ambasciatori all’estero, che verranno assoldati dai vertici di Facebook per gestire gli ormai delicati rapporti tra la piattaforma di Mark Zuckerberg e i singoli governi nazionali.
Spinose relazioni internazionali, spesso agitate da problematiche legate alla privacy di milioni di utenti in blu. Si tratterebbe dunque di una questione di presenza sui vari territori , vista da Facebook come una cruciale necessità . Per rapportarsi in maniera chiara con organi di regolamentazione e legislatori, specie nei paesi con gli utenti più numerosi.
Il gruppo di ambasciatori dovrà in sostanza limitare il livello di incomprensione tra Facebook e i policymaker nazionali , come sottolineato da un portavoce del sito in blu. Un ruolo che servirà anche in patria, data l’ultima interrogazione sulla privacy da parte di un gruppo di senatori a stelle e strisce.
E i vertici di Facebook hanno guardato verso Mountain View, ad alcuni professionisti reclutati da Google per gestire vere e proprie grane come quella relativa alla feature social Buzz . Gli ambasciatori in blu dovranno monitorare eventuali regolamentazioni che andrebbero ad influire sugli affari della piattaforma .
Non è dato sapere quanto verranno pagati questi ambasciatori, che dovranno palesarsi nel corso di eventuali meeting governativi. Il loro sarà inoltre un ruolo da intermediari – portatori però d’interesse – tra la società californiana e i media. Un compito che pare diviso tra rigore istituzionale e redditizi tentativi di lobbying.
Mauro Vecchio