WebTheatre/ Internet killed the video star

WebTheatre/ Internet killed the video star

di G. Niola - Le nuove forme del videoclip sono online. Dalle videosong ai film interattivi, c'è chi mostra che la musica è cambiata
di G. Niola - Le nuove forme del videoclip sono online. Dalle videosong ai film interattivi, c'è chi mostra che la musica è cambiata

Ce lo siamo ripetuti fino allo sfinimento: YouTube, la piattaforma per condividere video, funziona molto meglio con la musica che con i video. Solitamente abbiamo abbinato a questa un’altra considerazione: Mtv trasmette sempre meno video e questi dunque trovano in rete il proprio pubblico. Ce lo siamo ripetuti a vicenda talmente tante volte che alla fine il messaggio è stato metabolizzato anche ai piani più alti delle società, da YouTube stessa fino alle case editrici musicali, e così sempre di più il portale si sta adeguando alla preponderanza musicale. Passaggi di video musicali in home ma anche idee come quella della Music Chart e un più costante monitoraggio di quello che di diverso accade.
E ne accadono di cose diverse!

Pomplamoose

Nonostante siano ancora e soprattutto i video più tradizionali a piazzarsi nelle prime posizioni della classifica musicale di YouTube, esiste comunque un fiorente sottobosco di produzioni indipendenti e autarchiche che cercano una dimensione visiva diversa per la propria musica. O per dirla meglio, da quando esiste YouTube e i gruppi musicali sono migrsti lì da MySpace per la propria autopromozione, in molti poi hanno anche cominciato a pensarsi a misura di YouTube, cioè hanno cominciato ad adattare la propria presenza ad un portale che principalmente si occupa di condivisione video.

Nascono in questa maniera forme diverse, e per lo più amatoriali, di proporre sia brani frutto di campionamenti e rimescolamenti ( qui un esempio vecchiotto ma efficace) e soprattutto il format della videosong, definizione che incredibilmente ancora non era stata sfruttata.
La videosong è una versione video della canzone che ha come regola di mettere in scena l’atto della registrazione, quindi non la performance (vera o simulata) come accade spesso nei videoclip tradizionali, ma la registrazione per YouTube del brano stesso. Nella videosong è esibito ogni singolo strumento utilizzato, in un montaggio di diversi momenti che rende conto del processo creativo musicale moderno, meglio di come facessero le performance simulate dei vecchi videoclip.

Tra i più noti del mondo delle videosong ci sono i Pomplamoose e Karmin . I primi sono i più rigorosi e tra cover e canzoni originali, realizzano i loro video stando sempre attenti a non riprendere “solo” la performance spezzettata ma inserendo anche diversi elementi di interesse, umorismo ecc. Insomma, con una certa consapevolezza della presenza della videocamera, che giova all’occhio e all’attenzione di chi guarda.
Totalmente disinteressati all’interesse di chi guarda (eppure più apprezzati dagli utenti) sono invece i Karmin, un altro duo, che si concetra più sulle cover e al tripudio di montaggio preferiscono il piano fisso. Sempre però prevedendo tutti i (pochi) strumenti suonati.
Per dare un’idea dell’interesse che simili gruppi riescono a radunare (tra musica e video) i Karmin sono stati incaricati dall’NBA di comporre una canzone per le finali di quest’anno .

Infine c’è la “vecchia” guardia, anzi i migliori tra i registi che hanno cominciato a lavorare nei videoclip di fascia alta quando questi erano ormai nella loro fase terminale. Alcuni, i più interessanti, hanno saputo rinnovare se stessi capendo non solo che la videomusica, in questo momento, non può che vivere online ma anche che chi saprà integrarla meglio con gli strumenti e le potenzialità di internet vincerà. E a vincere oggi è Chris Milk che dopo la collaborazione con gli Arcade Fire continua a realizzare video che hanno poco di video e molto di “installazione artistica”, sempre in collaborazione con il team di Chrome.
Digitando “ro.me” su Google Chrome si può accedere all’idea di video digitale concepita per 3 Dreams of Black, un “film interattivo” come lo definisce Milk che si basa sul progetto di Danger Mouse e Daniele Luppi (cui hanno partecipato anche Jack White e Norah Jones) che rielabora le colonne sonore di Ennio Morricone. Praticamente un trip interattivo da 35 minuti.

POMPALMOOSE – ALWAYS IN THE SEASON

KARMIN – NBA FINALS 2011: TAKE IT AWAY

DANGER MOUSE E DANIELE LUPPI – ROME

Gabriele Niola
Il blog di G.N.

I precedenti scenari di G.N. sono disponibili a questo indirizzo

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Pubblicato il
3 giu 2011
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