Stallman: diffidate dall'ebook

Stallman: diffidate dall'ebook

L'ultimo monito del guru del free software è contro i formati e le licenze imposte dagli editori sui libri elettronici
L'ultimo monito del guru del free software è contro i formati e le licenze imposte dagli editori sui libri elettronici

Il pericolo per la privacy si nasconde dietro gli oggetti apparentemente più innocui che, anche per questo, gli utenti lasciano entrare volontariamente nella propria vita: questa è l’ opinione del guru del free software Richard Stallman , che da anni punta il dito contro i rischi, anche i più velati, dell’evoluzione tecnologica per le libertà degli utenti e per la diffusione delle opere di ingegno.

Stavolta non è il software proprietario, né una particolare declinazione del software libero, né i cellulari-strumento-da-spionaggio , né il cloud computing : oggetto della sua ultima invettiva è invece l’ebook .

A preoccupare Stallman è la compressione delle libertà imposta agli utenti dai libri digitali rispetto a quelli cartacei : limitazioni imposte non tanto dal formato, che teoricamente potrebbe garantire tutte le modalità di utilizzo del libro tradizionale, quanto dalle scelte degli editori che cercano di mantenere il controllo sulle singole copie vendute.

Questo ha comportato scelte paradossali, che vanno da condizioni di licenza draconiane a formati proprietari che restringono la scelta del device su cui usufruire di un determinato volume, passando per controlli più diretti sui titoli dati in licenza e non venduti, fino alla possibilità da parte del venditore di cancellare in un secondo momento il libro venduto, come accaduto già con Amazon e, per un errore, con Nook .

In generale, dice Stallman, un libro cartaceo è possibile comprarlo anonimamente pagandolo in contanti, ottenendone così la piena proprietà e potendolo poi leggere ovunque, senza il bisogno di tecnologie proprietarie ad hoc. Nessuno, inoltre, ha il potere di distruggerlo (se non appropriandosene e bruciandolo) e l’utente può anche farne copie, in alcuni casi con il placet della normativa sul diritto d’autore, prestarlo come e quanto vuole e rivenderlo una volta letto.

Al contrario, dice ancora, con un formato Kindle non si ha il possesso ma si è sottoposti ad una licenza di utilizzo, il prestito è condizionato, l’acquisto non più anonimo, il formato segreto e legato ad uno standard proprietario che lo lega all’utilizzo di un software specifico e la copia bloccata da misure DRM. Inoltre, come già accaduto , Amazon può cancellarlo direttamente dall’e-reader dell’utente.

In definitiva, pur rappresentando un’innovazione tecnologica si tratta di “un passo indietro per le libertà degli utenti anche per uno solo di questi motivi”. Per cui, a parere di Stallman, occorrerebbe opporsi ora a queste scelte di editori e distributori, per impedire che tali pratiche si impongano definitivamente.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
9 giu 2011
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