USA, Internet ombra contro la censura

USA, Internet ombra contro la censura

Gli USA sarebbero impegnati a finanziare progetti di connettività mesh per i paesi più problematici. Il Segretario di Stato conferma l'impegno degli Stati Uniti a favore del libero fluire dell'informazione
Gli USA sarebbero impegnati a finanziare progetti di connettività mesh per i paesi più problematici. Il Segretario di Stato conferma l'impegno degli Stati Uniti a favore del libero fluire dell'informazione

Gli Stati Uniti starebbero lavorando a un progetto di reti di interconnessione “mesh” da distribuire sui territori dei paesi che hanno problemi con l’affidabilità e la sicurezza delle infrastrutture, la censura e i filtri di stato a opera di regimi e governi dispotici. In ballo ci sono un bel po’ di milioni, ma soprattutto la promessa di un cambiamento positivo e di una nuova linea degli USA a favore della democrazia che non richiede necessariamente l’uso di bombe, aerei invisibili e missili “intelligenti”.

Stando alle informazioni sin qui disvelate dal New York Times , il governo statunitense starebbe lavorando in cooperazione con la New America Foundation per la realizzazione di un sistema di “Internet in valigia” basato su nodi di accesso WiFi distribuiti sul territorio, in grado di garantire connettività anche in caso di gravi mancanza infrastrutturali o censure telematiche operate dalle autorità.

I nodi WiFi della rete “ombra” a stelle e strisce sarebbero progettati per rimbalzarsi i pacchetti di dati secondo una logica peer-to-peer senza alcuna struttura centralizzata, in grado di garantire le comunicazioni sul campo ma anche (eventualmente) di “aprire” al mare magnum di Internet nel caso in cui fosse disponibile uno sbocco alla rete pubblica da qualche parte nel network distribuito.

Il principale obiettivo del nuovo progetto statunitense sarebbero le comunicazioni telematiche in Afghanistan , per cui sarebbero stati stanziati ben 50 milioni di dollari per creare un network di comunicazioni cellulari indipendente usando come base le torri radio già presenti nelle basi militari. Ulteriori progetti di network mesh in Siria, Libia e Iran dovrebbero far salire il costo totale del progetto sino a 70 milioni di dollari.

La conferma dell’esistenza del progetto arriva dal Segretario di Stato Hillary Clinton, la quale parla di “un’opportunità storica per realizzare un cambiamento positivo”, un cambiamento in grado di aiutare i dissidenti e le popolazioni di tutto il mondo che “l’America supporta”.

Non che si tratti di un’iniziativa particolarmente nuova o avveniristica, visto che di reti WiFi mesh si parla già da anni per i pellegrini della Mecca , i droni militari e gli scatolotti in difesa della privacy degli internauti. Degno di citazione anche il progetto Netsukuku , frutto del lavoro italiano di FreakNet MediaLab .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
14 giu 2011
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