British Library e Google a spasso nel 1700

British Library e Google a spasso nel 1700

La Biblioteca britannica e Mountain View hanno stretto un accordo per la digitalizzazione di circa 250mila testi risalenti al periodo tra il 1700 e il 1870
La Biblioteca britannica e Mountain View hanno stretto un accordo per la digitalizzazione di circa 250mila testi risalenti al periodo tra il 1700 e il 1870

Google e British Library uniscono le forze per diffondere cultura per mezzo dei canali digitali. La biblioteca d’Albione e Mountain View hanno stretto un accordo in base al quale circa 250mila testi risalenti al diciottesimo secolo saranno messi a disposizione gratuitamente su Google Books e sul sito della Library per essere letti, consultati e copiati.

La British Library , che vanta una collezione vastissima stimata intorno ai 14 milioni di volumi, è seconda soltanto alla Library of Congress a stelle e strisce.
La partnership con Google (che non è nuova a questo genere di collaborazioni) permetterà ai molti lettori sparsi per il mondo di accedere ai testi più datati e, dunque, non più soggetti a copyright . L’operazione di digitalizzazione non dovrebbe presentare alcuna difficoltà dal momento che comprende solamente opere non più protette dal diritto d’autore .

I testi coinvolti nel progetto risalgono al periodo di tempo compreso tra il 1700 e il 1870 : si tratta di tomi, pamphlet e periodici per un totale che si aggira intorno alle 40 milioni di pagine che saranno diffuse online via Google Books e il sito di British Library . Il periodo storico trattato, dunque, abbraccia eventi come la Rivoluzione Francese e Industriale, la Battaglia di Trafalgar, la Guerra di Crimea, l’introduzione della ferrovia, l’invenzione del telegrafo e la fine della tratta degli schiavi.

Dame Lynne Brindley, CEO di British Library , considera il progetto attivato con BigG come un segno del progresso verso l’accesso universale alla cultura: “Nel diciannovesimo secolo, era un desiderio dei nostri predecessori dare a chiunque l’accesso a quante più fonti informative possibile, per assicurarsi che la conoscenza non fosse ristretta solo a coloro che potevano varcare la soglia di una biblioteca privata”.

Da parte sua, Google esalta il prezioso contributo della tecnologia per la realizzazione dell’iniziativa: “Il potere della tecnologia di cui disponiamo oggi non risiede solo nella possibilità di preservare la storia e la cultura per i posteri, ma anche nell’opportunità di riportarle alla luce in una nuova veste”, ha dichiarato Peter Barron per conto di Mountain View.

Cristina Sciannamblo

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Pubblicato il
21 giu 2011
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