EFF, stop a Bitcoin

EFF, stop a Bitcoin

Primi passi indietro dopo il giorno nero di Mt Gox. La Foundation a tutela dei diritti digitali non si schiera
Primi passi indietro dopo il giorno nero di Mt Gox. La Foundation a tutela dei diritti digitali non si schiera

Electronic Frontiers Foundation ( EFF ) non accetterà più donazioni via Bitcoin: la crittovaluta creata su tecnologia Peer-to-Peer , pur non trattandosi di un blocco effettivo alla sua circolazione, riceve così una dura condanna.

Pur non essendo membro di Bitcoin, l’accettazione di donazioni nella forma della valuta anonima rappresentava da parte dell’associazione un’investitura de facto: tuttavia ora ha cambiato idea soprattutto per le paure legale alla legalità della moneta.

La marcia indietro avviene, per coincidenza, subito dopo i problemi avuti dalla moneta virtuale sul servizio di scambio Mt Gox : eppure nel dare spiegazioni EFF dice di meditarci da un po’ e cita solo rischi di problemi legali legati alla “normativa fiscale, alla protezione degli utenti e al riciclaggio di denaro sporco”.

EFF vuole evitare il rischio di eventuali azioni legali, in particolare perché vuole rimanere un soggetto terzo in modo da avere sempre la possibilità di intervenire a supporto dei soggetti coinvolti in eventuali cause che riguardano diritti e libertà online legate all’utilizzo delle nuove tecnologie. Per questo, neanche spenderà le donazioni finora raccolte, ma cercherà di reinserire le monete nel sistema .

Inoltre, EFF ha sottolineato di non aver mai appoggiato Bitcoin, “in quanto non ha mai appoggiato nessun tipo di prodotto o servizio, e Bitcoin non fa eccezione”.

I dubbi così avanzati dalla Fondazione, si sommano ai problemi di Mt Gox, che prima di tornare online deve permettere agli utenti di recuperare i propri account dimostrando di averne il possesso ed evitando così ulteriori questioni di sicurezza. Inoltre, sta cercando di ottenere dall’organizzazione Bitcoin il diritto di annullare le transazioni avvenute nel frangente dell’attacco che hanno drasticamente abbassato il valore della crittovaluta sulla sua piattaforma, “per causa di forza maggiore”.

La diffidenza creata dall’incidente, tuttavia, potrebbe essere il primo fattore che rischia di trascinare con sé la valuta Bitcoin, che a qualche anno dal suo esordio stava iniziando a prendere piede e ad attirare la curiosità anche di utenti esterni al circolo della crittografia. Anche per questo i passi che la community creatasi intorno al forum Bitcoin compirà nei prossimi giorni saranno fondamentali : sembrerebbe ora addirittura che Gavin Andresen, il principale sviluppatore della valuta e una sorta di suo portavoce, stia cercando appoggi istituzionali mentre Donal Normal, cofondatore di Bitcoin Cosultancy, sia a caccia dell’intervento delle autorità regolatorie per avvicinare la crittovaluta a quelle ufficiali.

Sarebbero mosse per garantire una sorta di stabilità al sistema, ma che non sembrano piacere affatto agli utenti della prima ora e che sembrano tradire completamente lo spirito della moneta virtuale.

In ogni caso, basterà un piccolo errore per trasformare i “sassolini” Mt Gox e EFF in una valanga inarrestabile .

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
23 giu 2011
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