I suoi creatori lo hanno chiamato “Mermaid”, Sirena, ma in realtà assomiglia più a una grossa supposta: è l’endoscopio a forma di capsula sviluppato da un team di ricercatori giapponesi, autoalimentato e pensato per “nuotare” all’interno dell’apparato digerente di un paziente alla caccia di patologie nascoste.
Il micro-endoscopio misura 1,8 pollici di lunghezza e 0,4 pollici di diametro, e va assunto per via orale o rettale a seconda dell’obiettivo dell’esame medico: nel primo caso può spostarsi all’interno dello stomaco grazie al controllo remoto tramite joystick, nel secondo può raggiungere il colon.
Mermaid è il primo endoscopio a forma di capsula in grado di funzionare con una fonte energetica propria (magnetica e non biologica ), ed è anche il primo dispositivo di micro-endoscopia capace di muoversi con successo da un tratto digerente a un altro – passando ad esempio dallo stomaco al duodeno.
“Controllando la capsula da remoto – dice il professor Kazuhide Higuchi del College Medico di Osaka – possiamo fotografare con precisione l’area che bisogna controllare”. Si tratta di uno strumento capace di “esaminare il canale digestivo dall’esofago al colon in poche ore, continua il professor Higuchi, che per di più “riduce il carico di fastidio sui pazienti e può portare alla scoperta di un eventuale cancro”.
Alfonso Maruccia