AGCOM ha finalmente diffuso il testo (deliber N.398/11/CONS) del provvedimento sul diritto d’autore di cui tanto si è discusso nelle ultime settimane. Una cosa va detta subito: si tratta di un enorme passo avanti rispetto alle linee guida pubblicate lo scorso dicembre.
Come sitononraggiungibile avevamo più volte sottolineato il pericolo che centinaia di siti, espressione della cosiddetta remix culture (fan fiction, anime music videos, machinima), venissero resi irraggiungibili dall’Italia sulla base della segnalazione dei titolari dei diritti, senza passare attraverso l’autorità giudiziaria (e, dunque, senza le garanzie a ciò connesse) ma solo per il tramite di un provvedimento amministrativo.
Orbene, quella parte, ipotizzata nelle linee guida, è stata stralciata dal provvedimento oggi messo in consultazione. L’articolo 14 si limita a prevedere (come noi avevamo richiesto nel corso delle audizioni in AGCOM) che l’Autorità segnali le presunte violazioni all’autorità giudiziaria cui spetterà, se lo riterrà opportuno, attivarsi ponendo in essere gli adempimenti di competenza.
Tutto bene, allora? Non proprio.
Continuano ad esserci degli elementi criticabili nel testo della delibera.
L’autorità introduce un meccanismo di Notice and Take Down , mutuandolo dall’ordinamento statunitense (sia pure in una versione “all’amatriciana”, come definita da Marco Pierani di Altroconsumo ), senza avere alle spalle una normativa chiara sul punto e, anzi, spingendosi oltre le prerogative attribuite ad AGCOM dalla legge.
Come ho avuto modo di argomentare nei giorni scorsi, nel nostro ordinamento non esiste una disposizione che dia una competenza generalizzata all’Autorità in materia di diritto d’autore. Il cosiddetto Decreto Romani le conferisce al massimo un potere d’intervento soggettivamente limitato ai cosiddetti fornitori di servizi audio-media, non dunque a tutti i siti Internet, di qualsivoglia natura, ma soltanto quelli che abbiano un vero e proprio palinsesto con relativa responsabilità editoriale.
Ciò detto, appare davvero sterile perdersi in polemiche su aspetti tecnici di una procedura amministrativa (quella di rimozione selettiva), che poco cambia rispetto a quanto già oggi previsto nelle condizioni generali di contratto delle piattaforme che ospitano contenuti generati o caricati dagli utenti.
Anzi, sotto quest’ultimo profilo, se una novità c’è è a favore degli utenti. Viene infatti introdotta la possibilità di instaurare il procedimento dinanzi ad AGCOM anche per l’utente che si sia visto inopinatamente rimosso un contenuto e, pur avendone richiesto il ripristino al gestore della piattaforma, non abbia avuto risposta.
Come abbiamo sostenuto dalla prima ora, la battaglia intrapresa con sitononraggiungibile non era e non è contro AGCOM, ma per AGCOM, per ricondurne l’operato alla ragionevolezza e alla legalità. Abbiamo raggiunto il primo obiettivo: adesso dobbiamo concentrarci sul secondo.
Marco Scialdone
Sitononraggiungibile.it
Marco Scialdone è un avvocato specializzato in diritto societario, nonché docente di Digital Copyright presso la Link Campus University