Dopo aver accusato Google di linkare troppo, ora gli editori del Belgio la accusano di linkare troppo poco: comportamento che, a parere dei detentori dei diritti, denoterebbe una rappresaglia in seguito alla vittoria da loro ottenuta in tribunale.
La corte d’appello di Bruxelles aveva confermato a maggio una condanna nei confronti di Google News: l’aggregatore di notizie era accusato dagli editori di lingua francese e tedesca riuniti nel gruppo CopiePresse di sfruttare i loro contenuti per far traffico ed era per questo stata condannata a rimuovere i link che indirizzavano agli articoli dell’accusa.
In forza di questa sentenza gli editori hanno anche rilanciato, chiedendo in una nuova denuncia danni tra i 32,8 e i 49,2 milioni di euro per i loro articoli illecitamente indicizzati e archiviati in cache di Google a partire da aprile 2001 e comparsi su Google News dal 2006.
Nel frattempo, tuttavia, Google ha ottemperato appieno alle loro richieste e ha rimosso i loro contenuti non solo da Google News ma anche dal proprio index: d’altronde anche quello generato dal motore di ricerca rappresenterebbe “traffico indotto”.
Eppure gli editori hanno ancora da ridire e ritengono la decisione di Google di estendere la rimozione una sorta di “rappresaglia” per la loro vittoria legale.
In realtà il portavoce di Google William Echikson dice che “è la decisione del Giudice che si applica anche alla ricerca Web (…) saremmo contenti di includere di nuovo Copiepresse se solo fossero gli editori ad indicare esplicitamente questo desiderio e la rinuncia ai possibili danni”.
Claudio Tamburrino