Italia, Anonymous attacca la cyberpolizia

Italia, Anonymous attacca la cyberpolizia

Gli hacktivisti pubblicano un comunicato additando il Centro Nazionale Anticrimine Informatico italiano come un'organizzazione corrotta. Ci sarebbero 8GB di dati informatici che lo provano
Gli hacktivisti pubblicano un comunicato additando il Centro Nazionale Anticrimine Informatico italiano come un'organizzazione corrotta. Ci sarebbero 8GB di dati informatici che lo provano

Un comunicato firmato da Anonymous e divulgato su Pastebin ha annunciato l’attacco informatico al sito del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche ( CNAIPIC ), che aveva collaborato nelle indagini volte all’ identificazione dei membri di Anonymous, ritenuti responsabili degli assalti subiti da alcuni siti istituzionali e aziendali italiani.

L’azione, spiega il comunicato, si inserisce nell’operazione AntiSec con lo scopo di diffondere i dati protetti intercettati entro la comunità di Anonymous e Lulzsec . Gli hacker parlano del CNAIPIC come di un’organizzazione corrotta che raccoglie le informazioni dai computer confiscati, per riutilizzarle in operazioni illegali condotte con le agenzie di intelligence straniere e le oligarchie allo scopo di “soddisfare la loro brama di potere e denaro”.

Secondo quanto riportato dal comunicato, gli 8GB di dati rubati dal server del CNAIPIC contengono informazioni riguardanti l’Egitto (Ministero dei Trasporti e della Comunicazione), il Ministero della Difesa australiano, alcune importanti aziende energetiche russe (Atomstroyexport, Sibneft e Gazprom) e ancora rapporti concernenti stati come Ucraina, Nepal, Bielorussia, Cipro e le Isole Cayman.

I file pubblicati in Rete includono diverse estensioni: PDF, GIF, DOC. I documenti sono redatti in italiano, russo, arabo, inglese e francese e contengono, ad esempio, email di utenti privati, o copie dei documenti di identità di cittadini di vari paesi. Secondo i piani degli hacker, l’attacco al sito del CNAIPIC rappresenta un'”anticipazione” di una serie di azioni volte a dispiegare “la più grande operazione digitale nella storia d’Europa ed evidenziare lo sfruttamento e l’abuso” compiuti da organizzazioni come l’organo della Polizia di Stato italiana.

Cristina Sciannamblo

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Pubblicato il
25 lug 2011
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