Windows 8, un Metro sopra il desktop

Windows 8, un Metro sopra il desktop

Il prossimo OS avrà due interfacce al prezzo (augurabilmente) di una. Ma tutto sarà perfettamente configurabile e intercambiabile senza problemi, rassicura Microsoft
Il prossimo OS avrà due interfacce al prezzo (augurabilmente) di una. Ma tutto sarà perfettamente configurabile e intercambiabile senza problemi, rassicura Microsoft

Le anticipazioni a mezzo blog sulle novità e caratteristiche di Windows 8 hanno oramai una cadenza quasi quotidiana (BUILD è ormai a 11 giorni di distanza), e l’ultimo update del blog tematico aperto da Microsoft affronta lo scabroso argomento della nuova interfaccia del prossimo OS a finestre. Interfaccia che conviverà senza problemi con la classica shell a icone del mondo Windows, rassicurano quelli di Redmond.

L’interfaccia in oggetto è naturalmente Metro UI , già mostrata mesi or sono con il prevedibile codazzo di polemiche conseguente sulla focalizzazione della GUI “a piastrelle” (già introdotta sul mercato con i terminali Windows Phone 7) sull’esperienza utente di un tablet piuttosto che di un PC propriamente detto.

Microsoft affronta le critiche sul blog W8 parlando di integrazione piuttosto che di esclusione, con le due interfacce – Metro UI e la nuova versione rimaneggiata di Explorer – che coesisteranno l’una accanto all’altra e serviranno l’utente come preferisce: Microsoft assicura che sarà possibile passare senza problemi dall’essenzialità stilosa di Metro UI al classico desktop Windows in ogni istante.

La multi-interfaccia di Windows 8 è stata ideata prima ancora della distribuzione di Windows 7, rivelano da Redmond, e sin da subito si è deciso che il nuovo design dovesse fornire “il meglio di due mondi” all’utente senza compromessi : un design ben piantato nell’ architettura aperta del PC e dunque in grado di sfoggiare la leggendaria flessibilità che ha sin qui permesso di evolvere l’esperienza utente attraverso “le interfacce, la connettività, i modelli di programmazione, le capacità dell’hardware”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
1 set 2011
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