Hack: aumenta il rischio di leggi speciali

Hack: aumenta il rischio di leggi speciali

Sale la tensione: il procuratore generale degli USA chiede normative ad hoc per "combattere" il crimine informatico. L'ACLU parla di pericolo e parte un sito federale antihacker
Sale la tensione: il procuratore generale degli USA chiede normative ad hoc per "combattere" il crimine informatico. L'ACLU parla di pericolo e parte un sito federale antihacker


Washington (USA) – Gli Stati Uniti negli ultimi anni hanno speso come nessun altro paese per la “sicurezza dei sistemi informativi strategici” e in bilancio hanno un piano pluriennale di spesa che fa impressione. Eppure secondo il procuratore generale degli States, Janet Reno, ancora non si fa abbastanza, al punto che un “suo” comitato di studio ha lanciato la proposta di leggi speciali anticrimine informatico.

Stando al “Working group on unlawful conduct on the Internet”, di cui si parla anche in un recentissimo intervento dell’ hacklab fiorentino, le attuali leggi anticrimine non sono sufficienti per l’era di internet. In particolare le leggi “offline” in molti casi non prevedono il crimine informatico e le nuove norme, secondo il Working Group, devono offrire nuovi strumenti alle autorità di pubblica sicurezza.

Inutile dire che su questo argomento sono scattate le più vive reazioni dei più importanti gruppi che si battono per la libertà digitale e per i diritti civili negli Stati Uniti. In particolare si è registrata la reazione del Center for Democracy and Technology secondo cui “i lettori più attenti di questo rapporto saranno i parlamentari che vogliono apparire duri sul fronte del crimine e quindi spingeranno per nuove leggi”. Anche sul piano industriale ci saranno problemi, secondo il CDT: “Temiamo che le aziende dell’alta tecnologia si troveranno sotto pressione e obbligate a raccogliere e mantenere nei propri sistemi più informazioni sugli utenti così da avere questi dati pronti per il governo quando li verrà a cercare”.

Preoccupata anche la breve lettera aperta della American Civil Liberties Union a Janet Reno: “il rapporto induce ad una serie di preoccupazioni sulle libertà civili. Noi le chiediamo di respingere una serie di raccomandazioni del rapporto del Working Group e di chiarire i punti oscuri”.


In questo clima pericoloso, alimentato dagli attacchi contro i maggiori siti del commercio elettronico e dalle numerose incursioni che con successo hanno strappato numeri di carte di credito da negozi virtuali, è arrivata nelle scorse ore anche una nuova iniziativa del Dipartimento della giustizia .

Si tratta di un nuovo sito concepito come fronte della lotta “contro gli hacker” (come la chiama il New York Times). Il sito è stato costruito per le aziende che subiscono incursioni sui propri sistemi informatici e che intendono denunciare l’accaduto: ci sono indicazioni sia su come esporre e indagare sull’accaduto sia su come migliorare la sicurezza dei propri network.

Stando alle dichiarazioni ufficiali del Dipartimento, i crimini informatici sono raddoppiati tra il 1998 e il 1999, quindi “vogliamo fare in modo che il pubblico conosca e fruisca delle risorse che sono state dedicate a prevenire il fenomeno, delle esperienze che si sono accumulate e della competenza tecnologica di cui disponiamo per affrontare i maggiori problemi dell’alta tecnologia”.

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Pubblicato il
15 mar 2000
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