Erano stati ritrovati nel deserto più di 60 anni fa, subito custoditi con attenzione liturgica in un museo di Gerusalemme. Gli ormai leggendari Rotoli del Mar Morto sono ora a disposizione della vasta massa dei netizen, grazie alle imprese digitalizzanti del gigante Google.
Una vera e propria mostra online è stata così organizzata dai responsabili del Museo d’Israele, giusto in tempo per festeggiare il nuovo capodanno ebraico. Appassionati d’antichità e semplici curiosi potranno dunque visualizzare i Rotoli con pochi click, a partire da immagini ad alta risoluzione (1200 megapixel) .
Possibilità davvero interattive: gli antichi manoscritti saranno visibili con tanto di traduzione automatica in lingua inglese . Gli utenti potranno zoomare per ammirare anche i più piccoli dettagli, e inserire commenti sui più vari Rotoli. Da quello della Guerra a quello del Tempio.
Un ulteriore passo compiuto da Google verso la grande arca della conoscenza ai tempi del digitale, dopo le esperienze di digitalizzazione in collaborazione con il Prado di Madrid. L’azienda di Mountain View è riuscita a trasferire in Rete circa 900 manoscritti costituiti da ben 30mila frammenti .
Mauro Vecchio