ACTA, prime firme in Giappone

ACTA, prime firme in Giappone

Il trattato globale anti-contraffazione alle prime ratifiche ufficiali. Pronti i governi di Stati Uniti, Messico e Canada. Gli attivisti digitali tornano a protestare per un testo pieno di buchi
Il trattato globale anti-contraffazione alle prime ratifiche ufficiali. Pronti i governi di Stati Uniti, Messico e Canada. Gli attivisti digitali tornano a protestare per un testo pieno di buchi

Ad annunciarlo è stato un recente comunicato pubblicato dal ministero degli Affari Esteri giapponese: il prossimo 1 ottobre si terrà la prima ratificazione del famigerato Anti-Counterfeiting Trade Agreement ( ACTA ). A partecipare saranno le autorità di svariati paesi del mondo, tra cui Stati Uniti, Australia, Canada e appunto Giappone .

Pronto alle prime firme il trattato globale anti-contraffazione, dopo gli accordi presi dai vari governi per estendere la tutela della proprietà intellettuale. Dal prossimo sabato si aprirà così una fase decisiva per la definitiva introduzione di ACTA, pronto a rastrellare nuovi firmatari fino al maggio del 2013 .

La versione attuale del trattato aveva già scatenato proteste in terra europea, con l’Università di Maastricht a chiedere una sostanziale revisione per adeguarlo alle leggi comunitarie. Lo stesso senato messicano aveva chiesto al governo di non ratificare ACTA, che non farebbe distinzione alcuna tra diritto d’autore, brevetti e marchi.

Preoccupazione da parte degli attivisti digitali, in particolare dei responsabili di Public Knowledge . Il testo attuale di ACTA avrebbe numerosi buchi , nonostante risulti più morbido nei confronti dei consumatori. Ma per la sua ratifica dovrebbe essere organizzato un dibattito più ampio, che arrivi in Senato e ai vertici della World Intellectual Property Organization (WIPO) .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
28 set 2011
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