Spotify, patto di ferro in blu

Spotify, patto di ferro in blu

Negli Stati Uniti la piattaforma di streaming svedese ha deciso di limitare l'accesso ai soli utenti in possesso di un profilo su Facebook. La strategia sembra pagare: 1 milione di utenti in più dopo le conferenze F8
Negli Stati Uniti la piattaforma di streaming svedese ha deciso di limitare l'accesso ai soli utenti in possesso di un profilo su Facebook. La strategia sembra pagare: 1 milione di utenti in più dopo le conferenze F8

C’è chi ha sottolineato come i vertici di Spotify abbiano ormai firmato col sangue per vendere la propria anima al diavolo. Sacrificando utenti e milioni di brani al potente signore in blu. Da poco sbarcata in terra statunitense, la piattaforma di streaming svedese ha deciso di vincolare l’accesso ai suoi servizi musicali, di fatto limitandolo ai soli utenti in possesso di un profilo su Facebook .

Un ostacolo che ha suscitato non poche critiche: non è attualmente possibile registrarsi su Spotify senza indicare il proprio account sul sito di Mark Zuckerberg. È forse l’estremo risultato di un’amicizia già annunciata , in vista della cruciale integrazione di Spotify tra i meandri del social network. Al di là delle reazioni più aggressive, la strategia sembra aver già dato i primi frutti.

Spotify avrebbe infatti guadagnato 1 milione di utenti in più a pochissimi giorni dall’ultimo ciclo di conferenze F8 . Passando – almeno secondo i numeri pubblicati da AppData – da poco meno di 3,5 a circa 4,5 milioni di iscritti. L’integrazione nel sito di Zuckerberg avrebbe dunque attirato la massa degli utenti in blu, che sembrano fare da contraltare ai tanti delusi dalla concessione di Spotify a Facebook.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
29 set 2011
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