Torna a far parlare di sé la “foglia artificiale” del MIT, il materiale creato da Daniel Nocera e presentato come soluzione per la produzione energetica pulita e a costi ridotti : il professore del prestigioso istituto statunitense descrive in dettaglio il funzionamento della “foglia” su Science , mentre assieme ai colleghi mette in piedi un’azienda tramite la quale raffinare e commercializzare l’invenzione.
Presentata al mondo nel marzo scorso, la foglia artificiale di Nocera e colleghi è un composto semiconduttore formato da diversi materiali e avente due facce, ognuna con una funzione diversa: il primo strato è uno speciale catalizzatore di cobalto, mentre il secondo è una lega di nichel-molibdeno-zinco.
Immersa nell’acqua e messa in prossimità della luce, la foglia artificiale sfrutta l’energia solare per generare una corrente tra le sue due facce mentre il catalizzatore fa sì che l’acqua si scinda in idrogeno (H2) e ossigeno (O2) – piccole bolle gassose che infine migrano dal liquido alla superficie.
Gli ideatori della foglia artificiale sostengono che la sua azione catalizzatrice, più efficiente persino del processo di fotosintesi delle foglie naturali, potrebbe essere sfruttata per immagazzinare i composti gassosi (O2 e H2) e sfruttarli come fonte energetica in apposite batterie.
Per raffinare l’invenzione e predisporre la produzione in formati utili ai vari scenari applicativi, Nocera e colleghi hanno dato vita a un’azienda chiamata Sun Catalytix . Compiti di quest’ultima saranno “ricercare, applicare e commercializzare” le foglie artificiali, con un budget di capitali di ventura che al momento può contare su 9,5 milioni di dollari.
Alfonso Maruccia