Quello che fino a ora era soltanto una indiscrezione non confermata si è trasformato in realtà: Dart, il nuovo linguaggio di programmazione ideato da Google per facilitare lo sviluppo di “app” per il web, è divenuto di pubblico dominio con tanto di sito web , esempi di codice e documentazione.
Nato da due GMan esperti di codice e prestazioni “ottimizzate” per connessioni HTTP (Gilad Bracha e Lars Bak), Dart è “un linguaggio di programmazione strutturato e nel contempo flessibile” che dovrebbe risultare “familiare e naturale” agli sviluppatori e quindi facile da imparare, facile da applicare per la creazione di “app” telematiche.
La nuova piattaforma di sviluppo pensata da Google va ad aggiungersi al Go , e ha alle proprie fondamenta esigenze di semplicità, scalabilità ed efficienza: le app create con Dart dovrebbero offrire un alto livello di prestazioni indipendentemente dal dispositivo su cui vengono eseguite, poco importa che si tratti di gadget portatili o server web.
Le “app” programmate in Dart potranno girare su una virtual machine nativa del dispositivo-bersaglio o sul web, in questo opportunamente convertite in codice JavaScript. Per quanto riguarda il supporto concreto della nuova tecnologia, invece, come già visto nel caso del baldanzoso JPEG-killer WebP la strada è tutta in salita: al momento nemmeno Google Chrome supporta il codice scritto in Dart.
Alfonso Maruccia