Un termostato che impara

Un termostato che impara

Diventa autonomo dopo sette giorni e climatizza le stanze in base alle abitudini degli occupanti
Diventa autonomo dopo sette giorni e climatizza le stanze in base alle abitudini degli occupanti

Sapete chi è il padre dell’iPod? Un ingegnere americano di nome Tony Fadell, entrato in Apple dopo varie vicissitudini lavorative in tante multinazionali che si occupano di elettronica di consumo, del calibro di Sony e Philips, e divenuto da progettista a contratto (febbraio 2001) a capogruppo (aprile 2001) del progetto iPod. Nell’aprile 2010, Fadell e l’azienda di Cupertino hanno diviso per sempre le proprie strade. Ora, questo ingegnere ritorna alla ribalta con una propria azienda, Nest Labs , che ha preparato un nuovo prodotto nell’ambito della domotica.
Di quale diavoleria si tratta? Di un termostato, Nest .

nest

Il papà di iPod ora mostra con orgoglio il suo termostato con il quale spera di conquistare il mercato del riscaldamento e del condizionamento degli ambienti abitativi e di lavoro americani. L’idea di creare un termostato totalmente nuovo è venuta a Fadell, guardando quei brutti scatolotti squadrati che dimorano sulle nostre pareti di casa e in ufficio. Ecco quindi che il design e la tecnologia si fondono in un prodotto che rompe nettamente con il passato. Addio ai pulsanti di impostazioni e alle frecce per andare su e giù con i gradi.

Tutto si comanda attraverso un touchscreen rotondo, sul quale è montata una manopola che gira su se stessa. Quando si monta Nest, vi sono tre semplici domande a cui rispondere usando il touchscreen (per scegliere fra il riscaldamento o il raffreddamento dell’ambiente, per indicare le temperature di soglia in alto e basso e per impostare il codice d’avviamento postale della propria località).

Una volta terminata la prima fase di setup non resta che impostare la temperatura, ruotando verso destra la manopola per aumentare i gradi e verso sinistra per diminuirli. Dopo sette giorni di impostazioni manuali, Nest avrà schedulato tutte i dati inseriti e sarà ormai pronto ad impostare in modo automatico le differenti temperature da mantenere nelle differenti fasce orarie. Inoltre, quando il termostato rivela l’assenza di occupanti nei locali, commuta il funzionamento in modalità Auto-Away, avviando così una fase di risparmio energetico. E tutto questo grazie a due sensori di attività (Far-field e Near-field), che hanno un angolo di azione di 150°.
Il sistema di auto-apprendimento, poi, sa quando gli abitanti si alzano dal letto, quando escono di casa per recarsi in ufficio, quando rientrano e quando vanno a letto e la temperatura viene di volta in volta impostata rispettando queste abitudini.

La possibilità di collegare il dispositivo al network casalingo o dell’ufficio consente di accedere ai dati di temperatura, modificandone i valori e la programmazione anche online, a distanza di chilometri dal luogo in cui Nest è installato. Sempre online, Nest è capace di informare gli utenti sul meteo nelle località in cui il termostato è installato.
Allo stesso modo, ai dati del dispositivo si può accedere anche da uno smartphone, in mobilità quindi, grazie ad un’apposita app disponibile per iOS e Android.

Quando si passa dall’inverno all’estate, poi, il termostato commuta le sue funzionalità dal riscaldamento alla climatizzazione, grazie ai sensori di temperatura e di umidità integrati. L’utente si accorge immediatamente del cambiamento, perché il display da 320×320 pixel a colori (24 bit) passa dalla colorazione ambrata alla colorazione blu.

La luminosità dello schermo poi si adatta alle condizioni di luce ambientali (grazie ad un sensore ambientale integrato) e il dispositivo si accende ogni volta in cui l’utente si avvicina, grazie ad un sensore di prossimità.

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L’intero sistema è alimentato da una batteria agli ioni di litio integrata e ricaricabile.
Questo gioiello della tecnica sarà disponibile a partire dal mese di novembre al prezzo di 249 dollari e sarà compatibile con la maggior parte dei sistemi di climatizzazione.

(via Gizmodo )

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Pubblicato il
2 nov 2011
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