La simulazione di missione Mars500 verso il Pianeta Rosso e ritorno si è conclusa: il test di isolamento forzato di una piccola crew di astronauti provenienti da tutto il mondo è durato 520 giorni, e ha ben servito lo scopo di raccogliere informazioni utili sulla tenuta psicologica degli uomini a bordo di un futuro viaggio (reale) su Marte.
Ospitato in un capannone fuori Mosca e sponsorizzato dall’agenzia spaziale europea (ESA), Mars500 ha chiuso fuori dal mondo un equipaggio di sei astronauti (tutti maschi) simulando il viaggio di andata, qualche passeggiata sul suolo marziano e infine il viaggio di ritorno sulla Terra.
L’equipaggio è rimasto isolato per tutta la durata dell’esperimento, con le comunicazioni via posta elettronica trasmesse in ritardo in proporzione alla distanza simulata tra la navicella spaziale e la Terra (fino a un massimo di 25 minuti ). Gli astronauti aveva la possibilità di lasciare il loro isolamento forzato quando volevano, dicono dall’ESA, ma non lo hanno fatto.
I risultati dell’esperimento sono stati molto positivi, sostiene l’agenzia spaziale: il morale dell’equipaggio ha conosciuto alti e bassi, ma la tenuta psicologica è stata buona e ha provato la fattibilità di un vero viaggio verso Marte. Certo, restare completamente isolati nello spazio profondo e dover affrontare ogni genere di problemi tecnici (guasti, radiazioni) sarà tutta un’altra storia.
Alfonso Maruccia