È avvenuto la notte scorsa il lancio di “Fobos-Grunt”, la nuova missione spaziale russa destinata a raggiungere una delle lune di Marte – Phobos, appunto – a condurre importanti esperimenti astrobiologici e a estrarre campioni di suolo extraterrestre da spedire indietro sulla Terra. Dei malfunzionamenti nella fase di allontanamento dalla Terra hanno però costretto il team della missione a prendere del tempo per tentare di risolvere i problemi, che per ora sembrano essere di natura software, prima di alzare progressivamente l’orbita e consentire a Fobos-Grunt di cominciare il proprio viaggio.
Fobos-Grunt, la prima missione interplanetaria intrapresa da Roscosmos (l’agenzia spaziale russa) da quindici anni a questa parte, e oltre ai suoi compiti eminentemente scientifici avrà anche quello di trasportare nell’orbita marziana il satellite cinese Yinghou 1 – una missione totalmente indipendente da quella russa.
La luna marziana di Phobos è stata scelta per il mistero che circonda la sua formazione: gli scienziati ipotizzano che le due lune maggiori di Marte – Deimos e la suddetta Phobos – siano state catturate dal Pianeta Rosso e sottratte alla cintura di asteroidi che orbita il Sistema Solare tra Marte e Giove.
Il lander di Fobos-Grunt dovrebbe approdare su Phobos recuperando campioni di suolo che verranno poi “sparati” indietro verso la Terra per studi ulteriori. Altrettanto importante sarà la porzione astrobiologica della missione. Roscosmos ha infatti spedito nello spazio un contenitore con 11 diversi microrganismi terrestri rappresentanti dei regni viventi principali – eucarioti (piante, animali e funghi) e procarioti (batteri e archeobatteri) – per verificare la loro capacità di resistenza in condizioni estreme. Si farà un viaggetto nello spazio anche il tardigrado .
I responsabili della missione hanno tre giorni di tempo per tentare di risolvere il problema , di allontanarsi dall’orbita terrestre e di dare corpo alle ambizioni interplanetarie russe.
Alfonso Maruccia