LHC, l'acceleratore accelera

LHC, l'acceleratore accelera

Il Large Hadron Collider di Ginevra si prepara a un incremento prestazionale. Per tentare di scovare il bosone di Higgs prima dello spegnimento (temporaneo) programmato per il 2013
Il Large Hadron Collider di Ginevra si prepara a un incremento prestazionale. Per tentare di scovare il bosone di Higgs prima dello spegnimento (temporaneo) programmato per il 2013

Dal CERN di Ginevra annunciano i prossimi piani di incremento energetico nel funzionamento del Large Hadron Collider : nel 2012 l’acceleratore europeo “girerà” a 4 teraelectronvolt per ogni flusso di particelle da studiare, un aumento di 0,5 TeV rispetto ai livelli energetici raggiunti nel biennio 2010-2011.

L’acceleratore di particelle più potente al mondo è impegnato sin dalla sua prima “accensione” a dare la caccia ai componenti più bizzarri e meno noti descritti (o non ancora catalogati) dalla fisica dei quanti, incluso il “maledetto” bosone di Higgs che secondo il Modello Standard fornisce massa a tutte le restanti particelle subatomiche.

I ricercatori del CERN spiegano che quando l’LHC è stato avviato, nel 2010, i livelli energetici erano stati tarati sul livello più basso e sicuro ancorché “coerente con il tipo di fisica che volevamo sperimentare”.

Dopo “due buoni anni di pratica operativa” la fiducia dei ricercatori è aumentata e così è stata presa la decisione di spingersi in su “di una tacca”, giusto il necessario per “estendere il limite fisico degli esperimenti prima di entrare nel primo lungo spegnimento” dell’acceleratore.

Dal 2013 in poi l’LHC verrà infatti resettato e riavviato così da spingerlo fino a limiti energetici massimi previsti dal progetto. Il super-acceleratore si risveglierà dal suo lungo sonno (“stop tecnico”, dicono i ricercatori) di 20 mesi nel 2014 e andrà a pieno regime nel 2015, a ogni modo non prima di aver individuato il bosone di Higgs: per il lieto evento – o la sconcertante negazione della validità del modello Standard – basterà attendere la fine del 2012.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
14 feb 2012
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