L’ordine è stato diramato dal GIP di Belluno, per la chiusura preventiva del portale web vajont.info accusato di diffamazione dagli On. Domenico Scilipoti e Maurizio Paniz . Nel mirino è infatti finita una “metafora alpina” non meglio specificata, pubblicata dal webmaster del sito dedicato al noto disastro del Vajont .
Lo stesso GIP di Belluno ha ordinato ad un totale di 226 provider di inibire tutti gli accessi al sito da parte degli utenti tricolore . Era stato proprio lo studio legale di Paniz a rappresentare l’ex-sindaco di Longarone Pierluigi De Cesero in una precedente causa per diffamazione contro il sito.
I provider del Belpaese sono ora stati obbligati ad “inibire ai rispettivi utenti l’accesso all’indirizzo web vajont.info , ai relativi alias e ai nomi di dominio presenti e futuri, rinvianti al sito medesimo, all’indirizzo IP statico che al momento dell’esecuzione del sequestro risulta associato al predetto nome di dominio e ad ogni ulteriore indirizzo IP statico che sarà associato in futuro”.
Sulla vicenda è intervenuto l’avvocato Fulvio Sarzana: “Al di là della vicenda giudiziaria specifica, delle responsabilità del titolare del portale che andranno accertate e della giusta tutela spettante in quel caso agli Onorevoli Scilipoti e Paniz, va detto che il consolidamento di questa prassi appare in grado di ledere gravemente i diritti all’informazione dei cittadini italiani”.
Gli stessi netizen “potrebbero vedere scomparire dal mondo della rete interi quotidiani, blog, portali informativi, in virtù di una o più frasi ritenute lesive dei diritti di un singolo cittadino”. Nel caso in oggetto, ad esempio, all’IP ora inibito del dominio corrisponde un server del provider USA GoDaddy , a cui fanno capo diverse centinaia di domini differenti da quello oggetto del provvedimento.
Nell’ottobre 2007, il webmaster di Vajont.info Tiziano Del Farra aveva deciso di auto-oscurare parte del sito, pubblicando l’ordinanza di sequestro del relativo dominio .
Mauro Vecchio