Stando alle anticipazioni del Wall Street Journal , Google si prepara a cambiare in maniera significativa il modo in cui il suo servizio Search propone i risultati agli utenti: non più solo link in relazione alle keyword cercate, ma anche dati e informazioni riferite al significato delle keyword in relazione al contesto.
Google Search si arricchisce insomma di nuove funzionalità di ricerca semantica, una tecnologia già acquisita da Microsoft (Bing) e alla base dell’engine “computazionale” di Wolfram Alpha , ma che fin qui ha trovato poco spazio nel campo del search generalista a causa della complessità di applicazioni di tecnologie di questo tipo a richieste non settoriali. Nel corso dei prossimi mesi, il motore di Mountain View però comincerà a rispondere in maniera diretta alle “domande” poste dall’utente con dati organizzati in tabelle, sulla falsa riga di come fa attualmente Wolfram Alpha.
A dare linfa alla nuova modalità di ricerca semantica ci sarà un (prevedibilmente) vasto database di “entità” quali persone, luoghi e cose e informazioni pertinenti, un archivio che Google ha lentamente ammassato nel corso degli ultimi due anni.
Lungi dall’essere un beneficio piovuto dal cielo e regalato gratis al popolo degli internauti, però, la ricerca semantica di Google andrà a impattare significativamente anche sul business principale della società: l’advertising. Gli ads contestuali saranno sempre più pertinenti, interessanti e presenti tra i risultati.
Al di là del search e dell’advertising, infine, Google sembra essere intenzionata a giocarsi molto nella nuova partita semantica: oltre a fornire risultati, il valore semantico dovrebbe essere affiancato anche negli algoritmi di indicizzazione delle pagine Web abbinato allo storico PageRank.
Alfonso Maruccia