NASA ha finalmente annunciato la nuova data per il lancio della prima missione spaziale di Dragon, il vascello realizzato dalla società privata SpaceX. Dragon prederà il volo e si dirigerà verso la Stazione Spaziale Internazionale alla fine del mese di aprile, ha confermato l’agenzia statunitense.
Il vascello di SpaceX sarebbe dovuto partire (a bordo di un razzo vettore Falcon 9) già a inizio 2012, ma il lancio fu interrotto e rimandato per motivazioni tuttora ignote. Il “volo” del 30 aprile sarà dimostrativo, con Dragon che si avvicinerà alla ISS il tanto che basta per essere afferrato dal braccio robotico del nodo Harmony della stazione e attraccare.
Qualora la missione avesse successo, per SpaceX si aprirebbero le porte a nuovi viaggi (questa volta operativi) con rifornimenti e persino astronauti (sempre che Dragon venga opportunamente modificata) da portare a bordo della ISS, e la già più volte preconizzata era dell’industria spaziale privata (negli USA) avrebbe finalmente il via.
Nata dall’iniziativa imprenditoriale di Elon Musk (PayPal, Tesla Motors), SpaceX ha recentemente festeggiato il suo decimo anniversario e ha obiettivi ambiziosi per il prossimo futuro. Non solo NASA e ISS ma anche accordi con privati per la messa in orbita di apparati satellitari, come nel caso dei contratti recentemente siglati con la messicana Satmex e la asiatica Asia Broadcast Satellite.
E la National Aeronautics and Space Administration che fa? A quanto pare NASA si limita ad arretrare e cancellare (o magari posticipare) gli ambiziosi obiettivi per il ritorno dell’uomo sulla Luna, e potrebbe essere battuta persino dalla boccheggiante Roscosmos con la Russia apparentemente desiderosa di specchiarsi in una nuova grandeur spaziale: sempre se i documenti riservati filtrati alla stampa britannica dicessero il vero. Un cittadino russo sulla Luna o su Marte sarebbe faccenda dell’anno 2030.
Alfonso Maruccia