Dopo aver messo a soqquadro il mondo scientifico e quello dei media internazionali, la scoperta della presunta velocità superluminale dei neutrini deve fare i conti con le verifiche da parte di team di ricerca ed esperimenti terzi. E si tratta, a quando pare, di smentite al lavoro di analisi fatto dai ricercatori del progetto OPERA nel laboratorio del Gran Sasso.
Già messa in dubbio per possibili errori nella strumentazione usata durante i test dal team di Antonio Ereditato – lo stesso responsabile dell’annuncio iniziale – la super-velocità dei neutrini viene ora smentita dal team di ICARUS, progetto operante nello stesso laboratorio di OPERA ma con un rivelatore di particelle differente.
Per rivelare e misurare le particelle elementari sfuggenti e refrattarie all’interazione come i neutrini, ICARUS usa una tecnologia a base di argon liquido contro quella a emulsione fotografica di OPERA: nel corso dell’esperimento, il rivelatore ha “catturato” sette neutrini sparati (come nel caso di OPERA) dal CERN di Ginevra in direzione Gran Sasso, con velocità prossime a quelle delle luce : certamente non superiori.
Che il team di OPERA e dei neutrini superluminali si sia dunque sbagliato? Altamente probabile, visto che ICARUS usa in pratica le stesse strumentazioni adottate dal progetto precedente a parte la differenza succitata nel tipo di materiale usato nel rivelatore di particelle.
Il premio Nobel e portavoce del progetto ICARUS Carlo Rubbia ha commentato dicendo che “ICARUS misura la velocità dei neutrini come niente affatto più veloce della luce”, e questo genere di risultati non farebbe altro che “fornire un’importante riscontro sui rapporti di risultati anomali di OPERA dello scorso anno”.
Alfonso Maruccia