Il cellulare col tecnico dentro

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Smartphone Android con servizio di assistenza da remoto. HTC equipaggerà tutta la linea One col software apposito, Verizon si muove negli USA
Smartphone Android con servizio di assistenza da remoto. HTC equipaggerà tutta la linea One col software apposito, Verizon si muove negli USA

Il fenomeno smartphone ha portato nelle mani di milioni di utenti cellulari sempre più potenti e complessi: configurare e gestire connessioni e impostazioni per molti servizi può non essere sempre banale, così come venire a capo di errori e omissioni. Per questo produttori e operatori si stanno attrezzando: ad esempio HTC ha deciso di integrare LogMeIn Rescue nella sua nuova serie di device della linea One .

Il meccanismo di funzionamento sarà il seguente: tutti e tre i modelli, One X, S e V, verranno forniti di default con l’app pre-installata (LogMeIn Rescue è comunque già disponibile nel marketplace ), attivabile nel caso si faccia appello al servizio di assistenza della casa. Un tecnico potrà quindi intervenire da remoto per trasferire file sul dispositivo o consultare i registri della diagnostica: allo stato attuale, informa la pagina di Google Play, non è possibile prendere da remoto il controllo del device, ma l’app costituisce già un’arma in più per tentare di arginare problemi software senza costringere l’acquirente a portare il proprio telefono in assistenza.

Verizon, telco USA, ha varato invece un programma ancora più “invasivo”: il software Verizon Remote Diagnostics , che sarà installato su Droid Charge di Motorola e Revolution di LG, permette oltre alle funzioni sopra citate di acquisire il controllo da remoto dello smartphone, allo scopo di correggere configurazioni errate o mostrare ad un utente alcune funzioni dell’apparecchio. In questo caso, l’azienda si affretta a precisare che non potranno venire prelevate da remoto informazioni personali presenti sul telefono: le informazioni visibili saranno solo temperatura della batteria, versione del sistema operativo montato e app installate, niente rubrica o email. In questo modo, tuttavia, Verizon dovrebbe ampliare la possibilità dei suoi tecnici di intervenire a distanza, riducendo i casi in cui si renda necessario l’intervento fisico su un terminale per variarne la configurazione e aumentando la tempestività.

Se per Verizon, che fa l’operatore, il vantaggio è evidente (riduzione degli interventi e quindi dei costi post-vendita), per HTC si pone il dilemma: il servizio di assistenza remoto sarà a pagamento? Per il momento, l’unica cosa chiara è che l’accesso ai terminali sarà possibile solo previa autorizzazione del proprietario e sarà naturalmente necessario essere connessi a Internet (tramite 3G o WiFi). A differenza della versione dell’app presente su Google Play, poi, il comunicato stampa di HTC parla espressamente di “controllo remoto del dispositivo”: senz’altro, al momento della commercializzazione nei vari paesi, i manuali o i siti locali del produttore chiariranno se l’assistenza remota sarà compresa nella garanzia, o se si tratterà di un servizio erogabile solo a certe condizioni.

Luca Annunziata

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Pubblicato il 21 mar 2012
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