Diablo III è finalmente out , anzi online: alla mezzanotte di ieri Blizzard ha aperto i server per la connessione su Battle.net obbligatoria per tutti, inaugurando ufficialmente la vita virtuale del suo nuovo blockbuster videoludico annunciato.
Dopo 12 anni dalla commercializzazione di Diablo II e un breve periodo di beta , la software house californiana si rivolge ancora una volta agli appassionati di GDR d’azione con un titolo per PC che definire atteso è dire poco: i giocatori di tutto il mondo avranno ancora una volta la possibilità di vestire i panni di un guerriero della Luce contro le forze demoniache che hanno invaso Tristram con cinque classi di personaggio giocabili (monaco, barbaro, stregone, maga, demon hunter), un nuovo sistema di skill potenziato alle rune, un motore grafico 3D proprietario e il solito profluvio di orde mostruose da abbattere a colpi di click sul tasto destro (e/o sinistro) del mouse.
Gli ingredienti per il botto ci sono tutti, nel bene come nel male: in quest’ultimo caso i guai erano già stati ampiamente annunciati negli ultimi mesi/anni sotto forma di DRM always on e obbligo di connettersi ai server Battle.net anche per giocare in modalità single player. Neanche a dirlo, l’apertura dei suddetti server si è rivelata un vero disastro : una schiera senza fine di giocatori ha lamentato l’impossibilità di connettersi a causa dell’oramai famigerato “errore 37” (server sovraccarichi), e chi è riuscito a giocare sin da subito ha lamentato fastidiosi lag, rallentamenti e disconnessioni forzate (in single player).
E le notizie negative per il pluripremiato franchise Blizzard non si fermano ai problemi nella connessione: dopo pochissime ore di gioco già si scoprono i primi bachi annidati nel codice, forieri, neanche a dirlo, di disconnessione forzata e impossibilità a rifare il login in un momento successivo se dotati di particolare oggettistica in-game . Un ex-truffatore attivo su Diablo II mette poi in guardia: il business illegale e l’abuso dei giocatori legittimi continuerà a imperversare anche con Diablo III.
Nell’attesa che “passi la nottata”, il debutto in società di Diablo III porta in dote anche qualche nota positiva ancorché marginale per chi non è ancora riuscito a superare il puzzle della schermata di login imbattibile : Blizzard annuncia ufficialmente la “Starter Edition” per chi vuole assaggiare gratis il primo atto e i primi livelli di personaggio del gioco, e imbastisce una soluzione per gli australiani che hanno acquistato il gioco presso il fallimentare retailer GAME.
E Diablo III su console? Forse in futuro, dice Blizzard, ma non oggi: assumere personale per una conversione non implica l’avvio immediato dello sviluppo.
Alfonso Maruccia