HyQ, il cane-robot che parla italiano

HyQ, il cane-robot che parla italiano

Un nuovo prototipo pensato per diventare il più fedele alleato dell'uomo quando ci si trova in situazioni di emergenza
Un nuovo prototipo pensato per diventare il più fedele alleato dell'uomo quando ci si trova in situazioni di emergenza

Il nuovo arrivato tra gli “animali” robotici batte bandiera tricolore: i laboratori dell’IIT ( Istituto Italiano di Tecnologia ) di Genova, che ospitano un team internazionale, hanno messo a punto la un nuovo prototipo di cane robot , destinato a sostituire l’essere umano in situazioni di estrema pericolosità.

Il robot , battezzato HyQ (acronimo per Hydraulic Quadruped ), verrà presentato nella sua versione più evoluta in una delle principali conferenze di robotica a livello mondiale, l’ICRA, che si sta svolgendo questa settimana a Saint Paul (Minnesota, USA) e quest’anno avrà come tema principale “Robot e Automazione: l’innovazione per i bisogni di domani”.

HyQ è in grado di affrontare diversi tipi di fondo e ostacoli sulla sua strada, ed è in grado di raggiungere una velocità massima di 2 metri al secondo in condizioni di “corsa” su fondo omogeneo. HyQ è realizzato completamente in alluminio, è lungo circa un metro e alto 98 centimetri. Il suo peso varia da 70 chili con alimentazione idraulica esterna a 90 con quella interna. Può camminare, correre, saltare e sollevarsi sulle zampe posteriori. Ciò lo rende in grado di muoversi con la massima libertà e, sfruttando la mobilità delle zampe, di smuovere ostacoli pesanti che trova sul suo cammino, come pietre e rottami metallici.

La sua destinazione d’uso, come già accennato, sarà quella di operare in situazioni di emergenza, svolgendo compiti delicati come rintracciare persone sepolte sotto le macerie, lavorare in ambienti contaminati e scovare le mine sotterrate. Un’equipe dedicata lo telecomanda negli spostamenti attraverso il computer di bordo equipaggiato con un processore Pentium PC104 su cui viene fatta girare la piattaforma operativa Linux Xenomai.

Sebbene nella forma ricordi un cane, per realizzare i suoi movimenti e per conferire loro la massima agilità i ricercatori si sono ispirati alle movenze anche di altri animali: cavallo, stambecco, leopardo. L’arco di movimento delle zampe copre un’area di 120 gradi: ciò gli permette di controllare al meglio le zampe anteriori e posteriori, rilevando e adattandosi al meglio alle irregolarità del terreno su cui si trova.

HyQ si propone come la naturale evoluzione di altri “cani-robot” simili, come Alpha Dog e RIBA . “Il prossimo passo?” dichiara Claudio Semini, coordinatore del progetto: “Dotarlo di braccia”.

Cristiano Vaccarella

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Pubblicato il
17 mag 2012
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