Google ha annunciato la prossima introduzione nelle applicazioni delle sue mappe di dettagliate strutture e linee topografiche in 3D, di funzioni per la consultazione offline e di mappe di interni e di percorsi in montagna.
La novità più evidente da attendersi (per cui in ogni caso mancano date di rilascio precise) è stata descritta da Peter Birch, product manager di Google Earth: si tratta della volontà di introdurre immagini fotorealistiche in 3D sia per le app Android che per quelle iOS. In realtà immagini 3D sono già presenti all’interno dei suoi servizi, ma non sono ancora sufficienti, né per qualità né per quantità: per sopperire a tale mancanza Mountain View intende “iniziare ad impiegare aerei equipaggiati con sistemi personalizzati per la registrazione delle immagini coordinate con il loro posizionamento geografico”. Una vera e propria flotta marchiata con la grande G. Questi velivoli, in pratica, voleranno in aree strettamente controllate e cercheranno di ottenere quattro diversi angoli di edifici e panorami.
Queste immagini saranno successivamente lavorate con la tecnica di rilievo stereo- fotogrammetrica che permetterà di ricostruire le varie superfici fotografate in tutte le diversi posizioni: il fatto che si tratti di riproduzioni create a tavolino (in maniera automatica senza interazione umana) e non di pubblicazione di fotografie riprese all’insaputa di passanti e proprietari di case e giardini privati potrebbe anche permettere di superare le questioni di privacy che hanno accompagnato il passaggio delle macchine Street View.
Nelle intenzioni di Google l’esperienza utente finale dovrebbe essere altamente interattiva, pensata con in mente i dispositivi touchscreen: ciascuna superficie dovrebbe essere manipolabile con le dita, anche se tecnicamente la sfida è rappresentata, oltre che dalla raccolta dei dati e delle immagini, dal portare il supporto del 3D su tutti i dispositivi.
Oltre a questo e alla presentazione di uno strumento per la registrazione in stile Street View di sentieri campestri e percorsi pedonali (chiamato Google Street View Trekker è immortalato in azione nel video sottostante), altre due importanti novità che Mountain View intende introdurre sono le mappe 2D e 3D dell’interno di specifici edifici, e la possibilità di accedere a determinate mappe e funzioni offline, quest’ultima attraverso la selezione “rendi disponibile offline” dell’app per Android, che a differenza del precedente esperimento “Scarica la mappa selezionata” non dovrebbe essere limitato ad un raggio di 10 miglia.
Con l’arricchimento delle funzioni e dei dettagli delle proprie mappe, d’altronde, Google sembra anche rispondere alla sfida rappresentata in particolare dal progetto open source OpenStreetMap ( OSM ), che si è alleato con Bing e che è stato scelto da servizi come Foursquare o iPhoto di Apple. Proprio Cupertino, poi, sembra orientata a diventare un nuovo concorrente: secondo alcune indiscrezioni starebbe lavorando ad un proprio prodotto legato alle mappe da introdurre con iOS 6 . Una novità che farebbe perdere alle mappe di Google parte degli introiti generati via advertising, e alcuni dati collegati ai negozi e ai servizi abbinati ai dispositivi con la Mela.
Claudio Tamburrino