Sotto il Gran Sasso i neutrini si trasformano

Sotto il Gran Sasso i neutrini si trasformano

Due importanti esperimenti identificano altrettante significative qualità dei neutrini. Particelle molto più "tradizionali" di quanto si pensasse. Uno è frutto della ricerca italiana
Due importanti esperimenti identificano altrettante significative qualità dei neutrini. Particelle molto più "tradizionali" di quanto si pensasse. Uno è frutto della ricerca italiana

Il “modello standard” delle particelle subatomiche è salvo, almeno per il momento: i neutrini non sono contemporaneamente particelle e antiparticelle, e anche se hanno la tendenza a “trasformarsi” da un esemplare all’altro si comportano come le altre particelle elementari. Due importanti esperimenti scientifici confermano le qualità già note degli sfuggenti neutrini, riconfermando così la validità del modello standard. Il primo è quello del progetto Opera, in cui un fascio di neutrini viene accelerato e “sparato” dal CERN verso il Gran Sasso per le rilevazioni del caso.

L’esperimento è lo stesso che aveva (erroneamente) portato a identificare velocità superluminali per i neutrini, l’obiettivo è tracciare il passaggio di neutrini tau: ora, per la seconda volta dall’avvio dell’esperimento, il rilevatore di Opera ha registrato la trasformazione di neutrini muonici in neutrini tau.

Si tratta di una nuova conferma della validità delle teorie sin qui adottate sul comportamento delle particelle subatomiche, dicono i ricercatori, e assieme un risultato sperimentale molto importante nel campo delle cosiddette oscillazioni tra neutrini: un fenomeno raro che coinvolge una particella che tende a non interagire con la materia standard.

Un’altra importante conferma della validità teorica del modello standard arriva dall’esperimento Enriched Xenon Observatory 200 (EXO-200), un rilevatore ripieno di xeno-136 (isotopo dell’omonimo gas nobile) progettato per verificare l’esistenza di un tipo di decadimento radioattivo noto come doppio decadimento beta senza neutrini .

Sepolto a 655 metri nello stato USA del Nuovo Messico, EXO-200 non ha sin qui osservato il succitato decadimento teorico confermando che i neutrini si comportano come le particelle tradizionali. Il rilevatore continuerà a ogni modo a raccogliere dati nel corso dei prossimi anni.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
8 giu 2012
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