Indiscrezioni, foto rubate, ipotesi e speranze: come di consueto alla vigilia di un keynote Apple si moltiplicano i rumors su quanto accadrà nella sala grande del Moscone Center, il centro congressi di San Francisco dove da ormai molti anni la Mela è solita riunire addetti ai lavori e appassionati per le sue messe laiche. L’officiante di quest’anno sarà il CEO Tim Cook, a cui si affiancherà la consueta squadra di vicepresidenti-concelebranti (Schiller, Ive, Forstall, Mansfield, Cue): l’omelia su cui tutti scommettono alla vigilia è un lungo trattato su Mac e iOS. Il keynote sarà seguito in diretta da Telefonino.net , con un liveblogging da San Francisco su questa pagina .
Alla WWDC, la conferenza degli sviluppatori, è indubbio che Apple vorrà sciorinare molte delle novità che ha elaborato per i suoi sistemi operativi: Mac OS X Mountain Lion è atteso per il rilascio entro l’estate, iOS 6 anticiperà probabilmente di qualche settimana l’uscita di un nuovo iPhone in autunno, pertanto il palco californiano sarà il pulpito ideale per annunciarne la venuta e declamarne le qualità e le capacità. Se dall’OS desktop ci si attende un affinamento di quanto già visto in Lion (quindi una sorta di avanzamento del processo di avvicinamento tra le interfacce PC e mobile) e una versione preliminare-quasi-definitiva per gli sviluppatori, dalla sua controparte per gli smartphone e i tablet è lecito attendersi parecchie novità soprattutto sul piano delle capacità di integrazione di diversi servizi e funzionalità (social network e non solo) per cercare di rendersi unico e competitivo in un mercato popolato da sempre più Android. Più che probabile il rilascio di una beta riservata agli addetti ai lavori.
I due sistemi operativi, tuttavia, costituiranno solo una parte del keynote: per fare la loro conoscenza approfondita gli sviluppatori avranno tutta la settimana e decine di conferenze dedicate ai singoli aspetti di ciascuna novità. È sempre più probabile (e il fatto che gli Apple Store siano finiti offline è la conferma indiretta e ufficiosa) che invece sul palco Apple vorrà proporre qualche novità anche per quanto attiene l’hardware , un settore da lungo tempo “trascurato” da Cupertino che è sempre più lanciata nel campo delle tavolette e dei cellulari intelligenti. A badare alle voci che si sono rincorse in queste settimane, questa volta dovrebbe finalmente essere il turno di laptop e desktop (inutile farsi illusioni: iPhone e iPad, per non parlare degli iPod, resteranno quasi sicuramente fuori dal keynote).
Le foto pubblicate su un forum cinese , e riprese dai siti specializzati di mezzo mondo, fanno propendere per novità piuttosto ridotte per i portatili: nuove CPU e nuova VGA senz’altro, ma la forma della nuova motherboard (Apple in realtà la chiama “logic board”) identica alla vecchia fa propendere per un design identico o quasi al modello attualmente in vendita. Eppure nelle scorse settimane si erano rincorse le indiscrezioni su un nuovo MacBook Pro dalle forme derivate dall’Air , più sottile e leggero (anche se non di molto), e addirittura con uno schermo Retina in grado di consentire un salto generazionale analogo a quello registrato su iPhone e iPad. La novità più eclatante dovrebbe essere l’accantonamento del modello da 17 pollici, reso “superfluo” da questo supposto nuovo display.
Stando alle specifiche riportate, comunque, si parla di piattaforma Intel Ivy Bridge con abbinata grafica integrata HD4000 nei modelli base, più una Nvidia GT 650M per i modelli più carrozzati. Qualcuno si spinge oltre, ipotizzando che possano coesistere vecchio e nuovo design: le forme attuali per un MacBook con schermo tradizionale e spessore da 2,5cm circa, nuovo approccio alla Air per il nuovo con display Retina, batteria maggiorata, probabilmente senza unità ottica e spessore sotto i 2 centimetri. La risoluzione del modello da 13 pollici dovrebbe arrivare a 2.560×1600 (il doppio del precedente 1.280×800), mentre il laptop da 15 salirebbe fino a 2.880×1.800 . Per tutti le consuete possibilità di inserire un disco SSD al posto del tradizionale hard disk magnetico, RAM espandibile, tastiera retroilluminata e struttura in alluminio.
I modelli da 13 pollici monteranno probabilmente processori Ivy Bridge dual-core da 2,5 e 2,9GHz (4 e 8GB di memoria rispettivamente), con disco rigido da 500GB in su. I modelli da 15,4 pollici dovrebbero seguire un progresso analogo: 2,3GHz quad-core per il modello “base” con 4GB di RAM, 2,6GHz quad-core con 8GB di RAM per il modello più potente. I prezzi, che dalle prime indiscrezioni sembravano destinati a salire, resterebbero tutto sommato invariati: qualcuno sostiene che addrittura neppure i modelli Retina dovrebbero costare più delle varianti tradizionali , fatto che appare improbabile vista l’abitudine di Apple di “imporre” un prezzo premium per i prodotti più nuovi.
Di indiscrezioni per il MacBook Air invece non ce ne sono, anche se è più che probabile che anche l’ultrabook di casa Apple venga aggiornato all’ultimo grido in fatto di CPU. Più difficile che ne venga rivisto il design, così come non dovrebbe essere modificato un prodotto che da moltissimo tempo attende almeno un refresh hardware (l’ultima volta è stato nel 2010): Mac Pro . E, questa volta, pare che finalmente il dio della Mela abbia ascoltato le preghiere dei suoi accoliti: processori Xeon quad-core da 3,2GHz con 6GB di RAM, 12-core da 2,4GHz (con 12GB di RAM), scheda grafica AMD Radeon 5770. Dovrebbe tornare anche una variante server del prodotto, equipaggiata con lo stesso quad-core del modello base, ma con 8GB di RAM e 2 dischi rigidi da 1TB ciascuno.
Se venisse confermato il più che probabile refresh del Mac Pro, le voci che circondavano questa classe di prodotti e la sua imminente dismissione da parte di Apple sarebbero drasticamente ridimensionate. Di certo non si tratta del cavallo di battaglia di Cupertino nell’affollato panorama dell’offerta PC, ma è inevitabile pensare all’inevitabile ritorno negativo di immagine se Tim Cook e il suo staff dovessero decidere di “ritirarsi” da questo segmento di mercato.
Infine, ci sarebbe pronta una nuova versione del connettore MagSafe , il meccanismo magnetico con cui il caricabatterie dei MacBook si aggancia al portatile. La nuova variante potrebbe includere al suo interno anche un connettore Thunderbolt (ideale per realizzare uno schermo esterno che si colleghi con un singolo cavo a un portatile), con un adattatore utile a rendere compatibile retroattivamente il nuovo design. Dovrebbe fare il suo debutto anche USB 3.0 su tutta l’offerta: non è improbabile che anche iMac e Mac Mini benificino di qualche upgrade, che oltre alla porta I/O potrebbe comprendere analogo upgrade di CPU e grafica analogo o simile a quelli raccontati per i portatili. Se venisse confermato l’upgrade delle porte USB, anche un Superdrive (il masterizzatore DVD esterno di Apple) rinnovato sarebbe più che probabile.
Luca Annunziata