Al Georgia Tech si studia il movimento degli occhi umani e le possibilità di applicare le caratteristiche di questa meraviglia biologica ad ammassi robotici di metallo e circuiti integrati. I ricercatori USA hanno in particolare realizzato degli attuatori piezoelettrici modulari, a loro dire in grado di mimare il complesso funzionamento dei muscoli che sottendono la visione umana.
Gli scienziati spiegano che i loro attuatori “incarnano molte proprietà comuni ai muscoli biologici, specialmente una struttura modulare”: come i muscoli collegati all’occhio umano sono controllati da impulsi neurali, così i piezo-attuatori modulari sono in grado di “muovere” una fotocamera in maniera fluida e in risposta a impulsi elettrici.
L’obiettivo è realizzare un sistema di “visione” digitale che permetta ai robot di muovere un paio di videocamere con la stessa naturalezza e fluidità dei bulbi oculari umani, una possibilità che oggi è preclusa anche alle unità robotiche più avanzate come il nipponico Asimo .
In quanto alle potenzialità pratiche di una vista robotica automatica più umana, le possibilità sono numerose e promettenti: si pensi ad esempio al settore medico, a interventi chirurgici automatici diretti a partire da una risonanza magnetica o a unità robotiche utilizzabili in funzione riabilitativa.
Alfonso Maruccia