Facebook, utenti insoddisfatti ma fedeli

Facebook, utenti insoddisfatti ma fedeli

In un sondaggio sul gradimento di siti e piattaforme online, Google+ straccia il social di Zuckerberg. Colpa della timeline e della pubblicità. Ma il sito in blu resta un peso massimo
In un sondaggio sul gradimento di siti e piattaforme online, Google+ straccia il social di Zuckerberg. Colpa della timeline e della pubblicità. Ma il sito in blu resta un peso massimo

Secondo una statistica condotta da American Customer Satisfaction Index (ACSI) al successo di pubblico di Facebook non corrisponderebbe una altrettanto soddisfacente esperienza da parte degli utenti.

Lo studio ha preso in considerazione la soddisfazione dei clienti dei servizi e delle aziende online, concentrandosi in particolare sugli utenti di piattaforma social media, motori di ricerca e portali di notizie e informazioni.

Mentre i motori di ricerca (Google, ma anche Bing) e i principali siti di informazione superano il punteggio di 80 su 100, a sorprendere (negativamente) è Facebook: i suoi utenti già l’anno scorso gli avevano dato appena 66 su 100, mentre quest’anno sono addirittura arrivati a considerare la soddisfazione per il suo utilizzo degna di appena un 61. Punteggio che fa arrivare il social network tra le cinque più deludenti aziende tra le 230 prese in considerazione dal rapporto: una conseguenza del recente cambiamento della timeline, ma anche dell’advertising e dei problemi legati alla privacy.

A sorpresa, tra l’altro, nonostante le proporzioni di utilizzo tra le due piattaforme siano improponibili, Google+ si distingue con una soddisfazione da parte degli utenti pari a 78 su 100: a piacere sembra essere la maggiore attenzione per le questioni di privacy, la mancanza di advertising classico e la migliore esperienza mobile .

Lungi dall’arrivare a dire che Google+ abbia effettivo spazio di manovra ed appeal per recuperare terreno sul sito in blu, ACSI sembra tuttavia piuttosto mettere il luce l’insoddisfazione degli utenti di Facebook, che però nonostante questo restano legati all’utilizzatissimo social network.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
18 lug 2012
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