Il rover della NASA Mars Science Laboratory , conosciuto meglio come “Curiosity”, ce l’ha fatta: è atterrato su Marte e ha iniziato la sua esplorazione alla ricerca di segni di abitabilità, acqua in primis , alimentato dalle sue pile atomiche.
Costato 2 miliardi e mezzo di dollari il laboratorio scientifico per l’esplorazione e l’analisi di Marte è stato lanciato verso ilPianeta rosso dal vettore Atlas V e resterà per un tempo programmato di due anni, alla ricerca di fossili, acqua e altri segni di vita.
Dalla base californiana, al JPL , hanno accolto la notizia dell’avvenuto atterraggio sul suolo marziano con le parole “We are wheels down on Mars”, seguite da entusiastiche esultanze con cui è evaporata la tensione degli ingegneri da anni impegnati con la missione: si tratta di un ambìto traguardo perseguito da più di 14 anni, che si è concluso con una corsa da milioni di chilometri per entrare nell’orbita di Marte. L’intera missione è stata una grossa scommessa: si tratta del rover più grande mai inviato su Marte, praticamente una utilitaria da 3 metri per 900 chilogrammi, che per la sua mole non ha potuto essere semplicemente paracadutata sulla superficie ma solo “depositata” da un modulo frenante che l’ha letteralmente calata con dei cavi mentre si teneva in posizione con dei razzi (come fosse un aereo a decollo verticale). Nel video che segue i tecnici NASA descrivono nel dettaglio la complicata procedura che, per fortuna, ha funzionato.
Curiosity ha superato altresì i problemi e i ritardi che l’hanno investita in questi anni, così come i precedenti negativi e i fallimento di altre missioni che avevano come obiettivo Marte. Prendendosi una rivincita sulle polemiche legate ai soldi spesi per le missioni NASA, durante la conferenza il direttore della missione Charles Elachi ha sottolineato come questa sorta di “film” fantascientifico e affascinante sia “costato meno di sette dollari per cittadino americano”.
L’entusiasmo della NASA, d’altronde, è evidente : i suoi ufficiali parlano di “missione del decennio”. Richard Cook, vice project manager della missione, ha invece sottolineato come sarà di ispirazione per i più giovani e come porterà a scoperte e innovazioni inaspettate: “la nostra curiosità non ha limite”.
Curiorsity già ha inviato le prime immagini, che immortalano la sua ombra sul suolo del pianeta.
Claudio Tamburrino