Microsoft e Google sono in disaccordo su tutto, soprattutto sugli standard e le tecnologie Web ancora di là da venire: ultimo motivo del contendere è la API WebRTC per l’accesso diretto alle periferiche multimediali installate sul PC, ma soprattutto sugli standard video che dovrebbero sottostare all’implementazione nel browser della suddetta interfaccia.
Attualmente accessibile in beta solo nell’ultima release di Google Chrome, la bozza WebRTC del W3C darebbe teoricamente a chiunque la possibilità di integrare le chiamate VoIP sul browser senza l’impiego di plugin esterni.
Il problema sono i codec da impiegare per supportare adeguatamente le funzionalità della nuova tecnologia web-multimediale: Google ha proposto l’impiego di VP8 – codec open source anche alla base di WebM – mentre Microsoft dice di voler seguire un approccio più flessibile che le permetta di supportare i formati e i codec multimediali più popolari invece di un solo codec.
La guerra per il controllo del web si fa dunque sempre più complessa. Ad aggiungere problema a problema, anche i numeri necessari a quantificare vincitori e vinti risultano contrastanti : StatCounter dice che Chrome è ora il browser più usato al mondo con il 33 per cento di market share, mentre Net Applications classifica il browser di Google “solo” al terzo posto (17 per cento) dopo Internet Explorer (49) e Firefox (18).
Alfonso Maruccia