Oracle e Google, trasparenza sull'informazione prezzolata

Oracle e Google, trasparenza sull'informazione prezzolata

Il giudice ordina alle due società di fare i nomi di blogger e giornalisti tenuti a libro paga per diffondere informazioni in merito al caso Java su Android. Oracle professa trasparenza e sfida Google a fare lo stesso
Il giudice ordina alle due società di fare i nomi di blogger e giornalisti tenuti a libro paga per diffondere informazioni in merito al caso Java su Android. Oracle professa trasparenza e sfida Google a fare lo stesso

Il caso del copyright sulle API Java su cui sono scontrati Oracle e Google è in via di conclusione , ma il giudice William Alsup pretende che si faccia piena chiarezza e pertanto ordina alle due aziende di comunicare gli eventuali rapporti finanziari stretti con commentatori ed esponenti della stampa specializzata che hanno scritto sulla questione.

L’obiettivo del giudice Alsup è rendere nota a tutti (alla corte come al pubblico) la provenienza della compensazione monetaria percepita da chi ha trattato l’argomento Java su Android, diffondendo informazioni (non necessariamente false) che potrebbero essere diventate parte integrante delle prove presentante nel corso del processo.

Il giudice del processo tecnologico “del secolo” vuole trasparenza per la futura memoria del caso (che negli USA vale come precedente legalmente vincolante) ma anche per l’eventuale appello che Oracle spera di ottenere nel futuro prossimo.

Di toni diversi anche se sostanzialmente favorevoli sono state le reazioni delle aziende coinvolte: Google si è limitata a dire che rispetterà l’ordine del giudice Alsup, mentre Oracle sostiene di essere sempre stata trasparente in merito ai suoi rapporti (a pagamento) con Florian Mueller e il suo blog FOSS Patents .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
9 ago 2012
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