La United States Court of Appeals for the Ninth Circuit ha ribaltato la sentenza sul caso Al-Haramain, società non profit di matrice islamica i cui avvocati erano stati illegalmente intercettati dal governo USA : quelle intercettazioni sono perfettamente legittime, ha stabilito ora la corte, mentre a essere illegittimo potrebbe essere l’eventuale utilizzo delle succitate intercettazioni.
Nel ribaltare la sentenza di primo grado, la corte ha applicato il principio della cosiddetta irresponsabilità regia ( sovereign immunity in lingua originale): il governo in quanto istituzione non ha alcuna responsabilità, spiega Electronic Frontier Foudation (EFF), mentre i legali potrebbero rivalersi contro i singoli agenti che avessero fatto uso delle intercettazioni illegali.
Per i due avvocati della ora defunta Al-Haramain sfuma la possibilità di farsi risarcire dalle istituzioni, con danni precedentemente stimati in 40.800 dollari e spese legali per 2,5 milioni di dollari. La sentenza di appello potrebbe rappresentare la fine della speranza per chi volesse inchiodare il governo USA (presidenti George Bush jr. prima e Barack Obama poi) alle proprie responsabilità sulle intercettazioni illegali.
Ma EFF non si dà per vinta: l’organizzazione che si batte per i diritti digitali mette alla berlina le norme legali stabilite dal Congresso statunitense – tutte in favore delle intercettazioni illegali con un contentino per chi avesse eventualmente avuto notizia di operazioni di spionaggio a proprio danno – e dice di voler continuare a dare battaglia alla Casa Bianca nei casi ancora da giudicare.
Alfonso Maruccia