Diffamazione, l'Italia torna alla carica

Diffamazione, l'Italia torna alla carica

Il Tribunale di Varese condanna un blogger francese per un diario satirico su Renzo Bossi. 5mila euro di risarcimento. Un giudice di Livorno applica i reati della stampa per alcuni post lesivi su Facebook
Il Tribunale di Varese condanna un blogger francese per un diario satirico su Renzo Bossi. 5mila euro di risarcimento. Un giudice di Livorno applica i reati della stampa per alcuni post lesivi su Facebook

L’ennesima condanna per diffamazione online, stabilita da un giudice al Tribunale di Varese nei confronti di un blogger francese finito nel mirino legale dell’ex-consigliere regionale leghista Renzo Bossi. Gestore del blog in italiano 100cosecosì , Michel Abbatangelo aveva pubblicato un diario satirico a puntate sulle gesta (politiche e personali) del figlio del fondatore della Lega Nord Umberto Bossi .

A partire dall’anno 2009, Abbatangelo pubblicava vignette in quello che era stato soprannominato il “Diario segreto di Bossi Junior”. Contenuti ritenuti lesivi e diffamanti, trascinati dai legali di Renzo Bossi al cospetto del PM lombardo Monica Crespi, che aveva chiesto una condanna esemplare: 7 mesi di reclusione oltre al versamento di un risarcimento da 30mila euro .

La richiesta del PM è stata mitigata in primo grado al Tribunale di Varese: il giudice Anna Giorgetti ha optato per una sanzione di mille euro, oltre al pagamento di un risarcimento da 5mila euro più 2.500 euro in spese processuali . “Ho passato due giorni a ridere per questa querela surreale, più comica dei diari stessi”, ha commentato a caldo il blogger Michel Abbatangelo.

Dettaglio curioso, il giudice lombardo non ha ordinato la rimozione dell’opera diffamante, che rimane tranquillamente online sul blog 100cosecosì . “Appena verranno pubblicate le motivazioni della sentenza il mio avvocato ricorrerà in appello – ha spiegato ancora Abbatangelo in un’intervista a LSDI – se subirò un’altra condanna, ricorreremo ancora, fino ad arrivare alla Corte Europea. Io sono francese e, alla fine, devono venire qua a prendermi”.

“Ciò che più mi preoccupa è la difesa del principio della libertà di espressione, stroncato da questa sentenza. Il diario è stato registrato, in seguito alla querela, presso l’albo degli autori in Francia, a dimostrazione del fatto che si tratta di un’opera letteraria – ha commentato l’avvocato del blogger, Gianmarco Beraldo – Alla faccia di chi, come Renzo Bossi, non è capace di apprezzare la satira come una vera e propria arte”.

Da considerare il fatto che Abbatangelo è un cittadino francese, che sfrutta la piattaforma di blogging Blogspot attraverso un dominio registrato in terra transalpina . C’è chi ovviamente ha espresso dubbi sull’effettiva competenza di un tribunale italiano a livello giurisdizionale. “In Francia c’è da decenni un giornale d’inchiesta che fa satira e lì ogni settimana i politici vengono regolarmente massacrati. I politici francesi la prendono male ma difficilmente arrivano a querelare”, ha concluso Abbatangelo.

Il caso Abbatangelo solleva nuovi timori per la libera espressione nel Belpaese, dopo l’applicazione delle vecchie predisposizioni sulla stampa per la diffamazione a mezzo social network . Una giovane ragazza di Livorno si era infatti sfogata contro il suo ex-datore di lavoro, una volta licenziata da un centro estetico della città toscana. Il cittadino albanese Proj Gjergji si era così rivolto alla procura per querelare la ragazza.

Rossella Malanima era stata iscritta nel registro degli indagati per il reato di diffamazione a mezzo stampa previsto dall’articolo 595 del codice penale . “In questo modo, il pubblico ministero ha messo sullo stesso piano la capacità di diffusione e di danno all’immagine di un social network a quella di un giornale oppure di una televisione”, ha commentato a caldo il rappresentante legale della ragazza livornese.

Il giudice Antonio Pirato ha dunque condannato Rossella Malanima ad una multa di mille euro, al pagamento delle spese processuali, oltre che al versamento di 3mila euro come forma di risarcimento danni . Il testo della sentenza è ora atteso entro 60 giorni dalla sentenza di condanna. Il legale della ragazza aveva optato per il rito abbreviato.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 16 ott 2012
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