Do Not Track, Yahoo! silura Microsoft

Do Not Track, Yahoo! silura Microsoft

Anche la multinazionale statunitense decide di schierarsi contro la decisione di Microsoft sull'implementazione Do Not Track in IE10: è l'utente che deve decidere, dice Yahoo!, non chi crea il browser
Anche la multinazionale statunitense decide di schierarsi contro la decisione di Microsoft sull'implementazione Do Not Track in IE10: è l'utente che deve decidere, dice Yahoo!, non chi crea il browser

Windows 8 è approdato sul mercato, e la funzionalità Do Not Track (attiva di default in Internet Explorer 10) continua a generare polemiche sulla nuova policy anti-tracciamento imposta da Microsoft.

Più che di polemiche, in realtà, si tratta di un ostracismo continuo e indiscriminato (oltre che argomentato) contro la rinnovata missione in difesa della privacy degli utenti che sembra dettar legge in quel di Redmond: dopo Apache (che realizza il software per web server più usato al mondo) e il cartello dei pubblicitari , ora anche Yahoo! mette i bastoni fra le ruote a Microsoft nel compimento della succitata missione pro-privacy.

Dal suo blog corporate, Yahoo! ha dunque reso nota l’intenzione di non tenere conto delle impostazioni (e relative segnalazioni client-server) Do Not Track di Internet Explorer 10, perché tali impostazioni (attive di default sin dal primo avvio del nuovo browser) non rispettano gli interessi dell’industria né tantomeno rispettano la volontà e la libertà di scelta dell’utente da tracciare.

Yahoo! supporta la tecnologia DNT nel suo complesso, ma “DNT deve rappresentare le intenzioni dell’utente – non quelle di chi crea il browser, scrive i plug-in o i servizi software di terze parti”. E Microsoft che ne pensa?

A Yahoo! risponde a stretto giro di posta il consulente legale di Microsoft Brad Smith, che sottolinea come la maggioranza dell’utenza voglia la funzionalità attiva di default e come sia necessario lavorare per rendere Do Not Track uno standard web e per rendere l’utente consapevole del fatto che il browser (IE10, in questo caso) lavora attivamente per difendere la sua privacy.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
29 ott 2012
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