Mozilla, Firefox e la mobilitazione del web

Mozilla, Firefox e la mobilitazione del web

Un anno di grandi risultati per la fondazione statunitense, che ha coinvolto sviluppatori e utenti per una maggiore apertura del web. Nel 2013, la grande sfida sarà Firefox OS
Un anno di grandi risultati per la fondazione statunitense, che ha coinvolto sviluppatori e utenti per una maggiore apertura del web. Nel 2013, la grande sfida sarà Firefox OS

Un’infografica per riassumere l’anno della Fondazione Mozilla, al lavoro negli ultimi 12 mesi per “mobilitare il mondo del web”. Sul fronte desktop, i componenti aggiuntivi del browser Firefox hanno superato il totale dei 3 miliardi di download , a disposizione di utenti e sviluppatori in 89 lingue del mondo.

In mobilità, la fondazione statunitense è riuscita ad aumentare le prestazioni del suo strumento di navigazione su altri 15 milioni di dispositivi basati su Android . Con il nuovo Firefox OS , i responsabili di Mozilla stanno “costruendo il primo dispositivo mobile open web al mondo”, con un nuovo gruppo di 30 API per la gestione delle applicazioni.

Nei bilanci alla fine del 2012, si mostra come quasi il 20 per cento degli utenti Android abbia deciso di abilitare la funzione anti-tracciamento Do Not Track per la navigazione da browser in mobilità .

La foundation ha inoltre ricordato il suo impegno contro il famigerato disegno di legge Stop Online Piracy Act (SOPA), raggiungendo oltre 30 milioni di persone sul pianeta.

“Il percorso per il 2013 si prospetta tanto chiaro quanto impegnativo – si legge in un post apparso sul blog ufficiale di Mozilla – I browser dovranno maturare e migliorare ancora, per evolversi insieme agli utenti, con caratteristiche come la social API e l’integrazione con Facebook Messenger, che ampliano il concetto di ciò che un browser può essere”.

Per Firefox OS, il 2013 risulterà un anno decisivo, “in cui il mondo potrà toccare con mano il primo vero dispositivo mobile alimentato unicamente dalla potenza del web”. Mozilla continuerà perciò a “mobilitare il mondo del web”, coinvolgendo la comunità degli sviluppatori e degli utenti per un ecosistema digitale “aperto, potente e trasparente”.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
18 dic 2012
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