Così come era successo con il modello RT, anche Surface Pro è al centro delle discussioni in Rete per via dell’ammontare dello spazio libero per l’archiviazione dei dati personali. Il modello 64GB, riferisce The Verge , avrà solo 23 gigabyte sul totale non occupati dal software fornito di default con il device: il che spiega anche come mai non esista una versione con disco da 32GB.
Tra immagini-disco per il ripristino del sistema, sistema operativo e un po’ di software a corredo, la gran parte della memoria flash del Surface Pro è occupata: 23 gigabyte restano liberi sul modello da 64GB ( qualcuno dice ancora meno), come detto, e 83 sono a disposizione di chi opti per il modello col doppio della capacità (128GB). Numeri alla mano, nel caso del modello base lo spazio disponibile è circa il 35 per cento del totale : peggio che nel caso di Surface RT, già oggetto di polemiche e persino di class action negli USA .
A parziale sollievo dei potenziali futuri acquirenti, va detto che è possibile creare un disco di ripristino a partire dal software contenuto sul PC, e quindi rimuovere alcuni dati dalla memoria interna. Se a questo si aggiungono lo slot microSDXC e la porta USB 3.0 , ecco che la faccenda assume un aspetto diverso ( ma anche un costo diverso : le memorie esterne non sono gratis). Ma questo non basta ai critici, che puntano il dito sulle modalità con cui tutti gli apparecchi elettronici in commercio indicano la capacità di archiviazione complessiva, fatto salvo il dato (quasi sempre ignoto, prima dell’acquisto) della quota parte già impegnata per ospitare nella migliore delle ipotesi il sistema operativo, nella peggiore anche tutta una serie di software a corredo di discutibile utilità.
In ogni caso, non la migliore partenza per Surface Pro. ( L.A. )