Il diavolo nei dettagli della bozza di risoluzione presentata al Parlamento Europeo dalla commissione per la parità dei sessi e i diritti delle donne. Nel parere dell’euro-deputato pirata Christian Engström, una gigantesca e oscura nube potrebbe presto addensarsi su qualsiasi forma di pornografia. Dalla pubblicità ai social network, tutte le rappresentazioni del pruriginoso verrebbero bandite per abbattere gli stereotipi nei generi sessuali .
L’ira degli attivisti contro l’eccessiva vaghezza della risoluzione presentata a Bruxelles dal rapporteur Kartika Tamara Liotard, al vaglio dei parlamentari europei nella prossima settimana. Il gruppo European Digital Rights (EDRI) ha così espresso i suoi dubbi più allarmati sulla effettiva distinzione tra materiale osceno e quelle nudità artistiche già al centro di un recente caso di rimozione su Facebook.
Il testo della risoluzione ha infatti invocato il bando di “tutte le forme di pornografia nei media e nella pubblicità del turismo sessuale”. Le singole autorità dei paesi membri dell’Unione Europea dovrebbero poi invitare tutti gli operatori di Internet a supervisionare la proliferazione di materiale pornografico sulle proprie reti . Il possibile coinvolgimento – peraltro volontario – di social network e portali dedicati alla condivisione dei contenuti ha subito generato paragoni con altri disegni di legge draconiani come SOPA , FISA e ACTA .
In pericolo, almeno secondo gli attivisti digitali, il principio fondamentale della libera espressione online, con le singole piattaforme costrette a trasformarsi in una sorta di milizia contro ciò che viene ritenuto osceno.
In un secondo intervento sul suo blog ufficiale, Engström ha denunciato l’implementazione di uno specifico filtro anti-spam per bloccare la ricezione di numerose missive di protesta indirizzate al Parlamento d’Europa .
Mauro Vecchio