Snapchat e l'autodistruzione che non distrugge

Snapchat e l'autodistruzione che non distrugge

La popolare app di sexting e scambi confidenziali non è sicura: le immagini spedite ai propri contatti non vengono affatto cancellate e si possono recuperare facilmente. L'azienda minimizza
La popolare app di sexting e scambi confidenziali non è sicura: le immagini spedite ai propri contatti non vengono affatto cancellate e si possono recuperare facilmente. L'azienda minimizza

Assieme a Poke di Facebook è una delle app più popolari per le chat a scadenza ravvicinata e l’invio di immagini/foto che con autodistruzione incorporata, ma a quanto pare Snapchat non si comporta affatto come pubblicizzato dalla società sviluppatrice.

Stando a quanto ha scoperto Decipher Forensics , i messaggi e le immagini non “scompaiono per sempre” una volta spedite, anzi vengono salvate direttamente sul terminale in una directory neanche tanto nascosta, indipendentemente dal limite temporale imposto dall’utente (massimo 10 secondi) prima dell’ipotetica autodistruzione.

Analizzando il comportamento della app con tre diversi account e due gadget mobile basati su Android (Galaxy Note II e Galaxy S III di Samsung), i ricercatori hanno recuperato con facilità le immagini archiviate nella directory-cache “received_images_snaps”: le immagini vengono salvate con l’estensione “.NOMEDIA”, che le rende difficili da trovare, ma per chi è pratico di attività forense il problema è facilmente aggirabile.

Snapchat è una app molto popolare fra i teenager soprattutto in funzione del sexting , e il numero di foto gestite quotidianamente dall’applicazione ammonta a 150 milioni. La risposta dell’azienda al lavoro di Decipher Forensics è di distratto disinteresse: il management non dedica alcuna attenzione alla cosa, perché si tratta di software forense specificatamente pensato per cercare informazioni difficili da recuperare con altri mezzi.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
10 mag 2013
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