A tre mesi esatti dalla presentazione della PlayStation 4 è ora il turno della nuova Xbox: la console next-gen di Microsoft si chiama Xbox One , si candida a essere un centro di intrattenimento a tutto tondo e spazza via alcune delle indiscrezioni sulle discusse funzionalità anti-utente circolate negli ultimi tempi.
La console, dunque: Microsoft ha scelto di porsi in netta contrapposizione con Sony mostrando il nuovo scatolotto nero sin dal principio, mentre della PlayStation 4 al massimo si conosce qualche particolare sfuocato dell’intero dispositivo. Xbox One integra un sensore Kinect di nuova generazione, un hard disk interno da 500 GB ( non sostituibile ) e un lettore Blu-ray.
Come ampiamente previsto, anche la piattaforma Xbox abbandona le architetture proprietarie e i miraggi di retrocompatibilità – derivate dalla tecnologia PowerPC di IBM nel caso di Xbox 360 – per adottare una CPU x86 da 8-core con GPU integrata (e 32 Megabyte di RAM ad alte prestazioni), offre 8 Gigabyte di RAM DDR3 (diversamente dalla ben più capace GDDR5 di PS4), supporto alla risoluzione 4K (oltre l’attuale alta definizione 1080p), sonoro surround 7.1, porte USB 3.0 e ben tre segnali WiFi distinti. A completare la dotazione di Xbox One contribuisce un paio di porte HDMI 1.4, una in uscita e l’altra in entrata da usare come passthrough per altri dispositivi compatibili.
Particolarmente significativo appare l’aggiornamento apportato da Microsoft al sensore Kinect, ora dotato di camere con ampio angolo di visione e lettura in tempo reale del circondario a 1080p e 30 frame al secondo. Kinect 2 è ora in grado di “vedere” nel buio, leggere la pressione muscolari e il battito cardiaco, “ascoltare” la voce dell’utente – e i suoi comandi per la console – riconoscerne il volto e altro ancora.
La poliedricità dell’esperienza resa possibile da Xbox One necessita apparentemente di ben tre sistemi operativi , uno “core” (e sempre uguale a sè stesso per tutta la vita commerciale della macchina) per far girare i videogiochi, uno derivato da Windows (8?) per gestire le “app” disponibili – incluse le videochiamate via Skype – e un altro che funge da livello intermedio affinché i primi due si parlino nel migliore dei modi. Il risultato di questo complesso setup software sarebbe la possibilità di passare, senza sforzo o lag di sorta, da una intensa sessione videoludica a una chiamata su Skype alla visione di qualche show televisivo live senza soluzione di continuità.
Xbox One è equipaggiato di un controller/joypad migliorato e leggermente modificato rispetto a quello attuale, e non verranno certo a mancare le oramai imprescindibili funzionalità social e cloud (tramite piattaforma Azure) con il salvataggio e la condivisione di partite online, matchmaking, social networking, server “individuali” (o quasi) per il multiplayer e persino la possibilità per gli sviluppatori di sfruttare una parte del computing remoto (IAAS) per scopi ancora ignoti.
Con la nuova console verrà reso disponibile un servizio Xbox Live di nuova generazione, e gli account a pagamento già attivi su Xbox 360 verranno “aggiornati” alla next-gen senza problemi di sorta. Come detto, resta l’impossibilità di giocare ai titoli in formato digitale già acquistati per la vecchia console.
Stando a quanto si è visto nella presentazione, al cuore dell’ esperienza Xbox One c’è un concetto di intrattenimento a tutto tondo ma che pensa ai contenuti televisivi – live o meno – più di qualunque altra cosa. La nuova console vuole diventare il set-top-box definitivo, una sfida in cui altri hanno già fallito e che ha relegato – almeno per il momento – la componente videoludica vera e propria a un ruolo da comprimario. A parte i pochi e per nulla entusiasmanti titoli annunciati assieme alla console – un nuovo Fifa, un nuovo Call Of Duty, un nuovo Madden, Forza Motorsport 5 e poco altro – i videogiochi di Xbox One dovrebbero farla da padrone al prossimo E3.
E la discussa necessità di rimanere sempre online per far funzionare la console? C’è ma non si vede: la Xbox next-gen non richiederà una connessione per funzionare ma sarà comunque una console “connessa” per definizione, imporrà l’installazione per tutti i giochi (venduti su disco) e apparentemente prevedrà una qualche “registrazione” dei giochi all’account utente. Quali che siano le conseguenze concrete delle nuove DRM sul mercato dell’usato è un fatto ancora da definire con precisione.
Con l’ufficializzazione di Xbox One, Microsoft dà ufficialmente il via alla nuova guerra per la next-gen videoludica . Una guerra molto diversa rispetto al passato e sempre più intersecata con vecchie e nuove categorie di intrattenimento, con tanto “sharing” e trend alla moda ma anche con la possibile adozione di massa del formato Blu-ray grazie alla presenza di un lettore BD su entrambe le macchine.
Alfonso Maruccia