Motorola e lo smartphone a stelle e strisce

Motorola e lo smartphone a stelle e strisce

La sussidiaria di Google anticipa i piani per il futuro parlando di cellulari interamente realizzati negli Stati Uniti, tatuaggi elettronici e pillole biotech. Perché il futuro è mobile, anzi, indossabile
La sussidiaria di Google anticipa i piani per il futuro parlando di cellulari interamente realizzati negli Stati Uniti, tatuaggi elettronici e pillole biotech. Perché il futuro è mobile, anzi, indossabile

Motorola realizzerà e produrrà Moto X, il suo prossimo smartphone di punta, interamente negli Stati Uniti: lo annuncia il CEO della corporation Dennis Woodside, che alla conferenza D11 parla del futuro prossimo e dei nuovi prodotti dell’azienda acquisita da Google.

Motorola si sta reinventando per tornare al vecchio spirito di pioniere del mercato dei cellulari e delle tecnologie portatili, dice Woodside, un nuovo corso degli eventi deciso di comune accordo con la dirigenza di Mountain View in seguito all’acquisizione.

Di questa trasformazione fa appunto parte l’operazione Moto X, terminale che verrà progettato, ingegnerizzato e assemblato in una fabbrica del Texas che darà lavoro a 2mila persone . La fabbrica, di proprietà della corporation di Singapore Flextronics – già partner di Motorola – sorge in uno stato americano che in passato era impegnato a produrre terminali per Nokia e ha quindi l’expertise necessario.

Motorola giustifica la mossa di assemblare Moto X nel Texas con i “diversi vantaggi” derivanti dall’assemblare il telefonino in casa, inclusa la possibilità di lavorare più velocemente sul design, adattarsi ai trend e commercializzare prima gli smartphone nel ricco mercato nordamericano.

Oltre all’operazione Moto X, Motorola conferma di essere al lavoro su nuovi terminali – Moto X sarà solo l’inizio, promette – e progetti secondari come le pillole che si sciolgono nello stomaco generando una password organica a 18-bit o un tatuaggio elettronico. Perché l’innovazione passa per la biotecnologia e per un approccio sempre più personale e personalizzato.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
30 mag 2013
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