Nanocavi di grafene per l'elettronica

Nanocavi di grafene per l'elettronica

Un team di ricercatori ha realizzato collegamenti mono-atomici fra una struttura di grafene e una composta di oro. Un passo significativo per far arrivare il carbonio nei prodotti di largo consumo
Un team di ricercatori ha realizzato collegamenti mono-atomici fra una struttura di grafene e una composta di oro. Un passo significativo per far arrivare il carbonio nei prodotti di largo consumo

Le possibili applicazioni pratiche future – futuribili? – del grafene sono innumerevoli, ma fra i tanti problemi da risolvere prima di concretizzare tutte le promesse del materiale da Nobel spicca quello della difficoltà di “interconnetterlo” atomicamente con materiali composti da elementi già usati in elettronica.

Una possibile soluzione al suddetto problema arriva dagli scienziati della Aalto University e della Utrecht University, che nel loro ultimo lavoro di ricerca spiegano come hanno creato “contatti” tra oro e nanonastri di grafene composti da singoli atomi.

I ricercatori hanno usato due diversi tipi di microscopi per l’infinitamente piccolo (microscopio a forza atomica o AFM, e microscopio a effetto tunnel o STM) per ricavare una mappa della struttura dei nanonastri di grafene con una risoluzione precisa al singolo atomo, servendosi poi di pulsazioni elettromagnetiche – anch’esse estremamente precise – per rimuovere un singolo atomo all’estremità dei nanonastri per favorire la creazione di un nuovo legame tra atomi di grafene e oro.

Grazie all’utilizzo congiunto delle tecnologie AFM ed STM, spiegano i ricercatori, è stato possibile “comparare quantitativamente teoria e sperimentazione”: un ottimo modo per testare idee teoriche innovative e aprire la strada – nel caso in oggetto – all’utilizzo pratico delle strutture di grafene in prodotti destinati a scopi pratici.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
18 giu 2013
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