L’ultimatum è stato fissato al prossimo 20 luglio, data entro cui i responsabili di Facebook dovranno rispondere ad una serie di interrogativi inviata dal Garante per la protezione dei dati personali italiano. Chiarimenti sulle specifiche modalità di trattamento delle informazioni appartenenti agli utenti tricolore in seguito al discusso bug di sistema che aveva esposto indirizzi di posta elettronica e numeri telefonici a soggetti terzi, anche non iscritti al social network californiano.
“È emerso che circa sei milioni di dati relativi a contatti memorizzati all’interno delle rubriche di utenti di Facebook sarebbero stati oggetto di indesiderata comunicazione a utenti terzi, non necessariamente in relazione di amicizia con gli interessati e presumibilmente neanche noti a questi ultimi”, scrive il Garante italiano al sito in blu. Confermato dalla stessa azienda di Menlo Park, il bug aveva reso visibili ad uno specifico utente le informazioni personali di altri, contenute nelle rubriche di utenti amici .
Ora, l’Autorità tricolore vuole “una stima del numero totale di utenti italiani, di Facebook e non, interessati dalla indesiderata comunicazione dei dati a causa del bug”, ma anche informazioni sulla durata effettiva dell’evento; sui rimedi e le misure adottate per risolvere e prevenire il problema; se il bug e il trattamento dei dati abbia interessato anche utenti non iscritti .
A dispetto dei numeri snocciolati da Facebook, le conseguenze del baco da 6 milioni di utenti potrebbero essere ben peggiori , come testimoniato dagli esperti in sicurezza informatica della società Packet Storm Security . Comparando i propri dati con quelli rivelati dal sito in blu, per ciascun account esposto verrebbe spillato un numero maggiore di informazioni , comprese quelle relative agli utenti non iscritti al social network californiano.
La già critica situazione nella sicurezza di Facebook andrebbe ad aggravarsi con l’ ultima scoperta dalla versione di Norton Mobile Security tra i vari dispositivi basati su Android. La security company ha infatti rilevato che l’applicazione del social network invierebbe in automatico dei numeri di telefono cellulare ai server in blu, anche in assenza di qualsiasi operazione di login , e persino per quegli utenti mobile che non possiedono un profilo sulla piattaforma di Menlo Park.
Mauro Vecchio